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Wo Long: Fallen Dynasty, un nuovo provato dell'action di Team Ninja, a un passo dall'uscita

Nonostante manchi poco all'arrivo di Wo Long: Fallen Dynasty, abbiamo avuto modo di testare una nuova build del gioco di Team Ninja contenente i primi due capitoli.

Wo Long: Fallen Dynasty, un nuovo provato dell'action di Team Ninja, a un passo dall'uscita
PROVATO di Aligi Comandini   —   17/01/2023

Se volete la prova tangibile della rinascita del Team Ninja dopo Nioh, le aspettative generali legate a Wo Long: Fallen Dynasty dovrebbero esser più che sufficienti a dimostrare come questo noto team giapponese sia riuscito con una sola serie a liberarsi dalle catene del suo illustre passato. In un'annata ricchissima di potenziali capolavori come il 2023, questo action non solo non è passato in secondo piano, ma sembra aver addirittura convinto buona parte dei fan già dalla prima beta, nonostante fosse tutt'altro che impeccabile dal punto di vista del bilanciamento.

Questi sviluppatori hanno pur sempre trovato una formula davvero vincente in un'era dove le demo sono per lo più morte e sepolte: offrire spezzoni significativi dei propri giochi in pasto alla community mesi prima del lancio, così da ottenere prezioso feedback e modificare il tutto in tempo per l'uscita. Non è certo ingegneria atomica, lo sappiamo bene, tuttavia i team disposti a farlo al giorno d'oggi non sono molti e Team Ninja ha imparato a discernere le critiche più intelligenti con grande furbizia (almeno stando agli ottimi ritocchi visti nell'ultima demo messa a disposizione della stampa).

Ora però all'uscita di Wo Long: Fallen Dynasty non manca molto e, per quanto buone siano le impressioni legate al gameplay, a un passo dal lancio qualche dubbio sta riaffiorando. Quanto durerà? Quanto è realmente lontano dai Nioh? E quanto sono riusciti stavolta i designer alle redini a regolare le meccaniche in un gioco comunque non privo di elementi GDR? L'ultima prova di Wo Long: Fallen Dynasty gentilmente offerta alla stampa ci ha permesso di giocare i primi due capitoli della campagna, ma non è purtroppo riuscita a chiarire tutti questi dubbi. Eppure qualche novità l'abbiamo scoperta e non vediamo l'ora di raccontarvela in questo articolo.

Il risveglio del drago

Questo bestione è il primo boss che incontrerete in Wo Long: Fallen Dynasty. Vi darà del filo da torcere se non imparate i suoi pattern d'attacco
Questo bestione è il primo boss che incontrerete in Wo Long: Fallen Dynasty. Vi darà del filo da torcere se non imparate i suoi pattern d'attacco

Sappiamo perfettamente che Wo Long: Fallen Dynasty differisce in modo sensibile da Nioh nei sistemi, ma narrativamente, al di fuori dell'ovvio cambio di ambientazione storica, le similarità tra i due giochi non sono poche. Anche qui, infatti, la trama vi vede alle prese con eventi storici reali "rimaneggiati" da Team Ninja in modo creativo, per giustificare l'esistenza del vostro personaggio durante i tumulti del periodo dei sette regni; c'è inoltre una tale enfasi sugli "spiriti" evocabili da far sembrare quasi che il gioco sia letteralmente parte dello stesso universo già dopo i primi due capitoli. Se non altro la fase introduttiva è ritmata ottimamente, dato che vi butta nel bel mezzo della rivolta dei Turbanti Gialli e introduce tutte le meccaniche di base in una mappa piccola, ma molto ben pensata.

Fin dalle prime battute, infatti, si apprende pressoché tutto ciò che serve sulle meccaniche di movimento e combattimento del titolo, grazie a un buon posizionamento dei nemici e a qualche piattaforma furbescamente piazzata per spingervi a testare balzi, doppi salti, o la capacità del vostro alter ego di scalare automaticamente certe pareti (di solito comodamente segnalate con della pittura bianca). Non bastasse, Wo Long: Fallen Dynasty mette anche subito in chiaro di non volerci andare leggero con la difficoltà, piazzando il giocatore di fronte a un boss piuttosto ostico (se avete giocato la beta sapete già di chi parliamo) in due fasi, che ai livelli iniziali costringe a imparare a dovere i fondamentali per avanzare.

Il secondo capitolo era in compagnia di Zhao Yun. Sospettiamo che in Wo Long molte missioni vi mettano al fianco di note figure storiche
Il secondo capitolo era in compagnia di Zhao Yun. Sospettiamo che in Wo Long molte missioni vi mettano al fianco di note figure storiche

È una scelta coraggiosa, che non fa sconti e non tradisce la natura del gioco in alcun modo. In più, continuiamo a trovare affascinanti queste rielaborazioni della storia reale del team giapponese, anche perché offrono spunti quantomai interessanti per battaglie e missioni e permettono di innalzare trame tutto sommato piuttosto semplici con l'ausilio di personaggi storici dal grande fascino. Ah, per la cronaca, qui tutto gira attorno a un elisir di lunga vita chiamato... elisir (gran guerrieri i cinesi dell'epoca, ma non molto fantasiosi), che sembra avere orridi effetti collaterali su chi lo usa con intenti maligni. Aspettatevi quindi di trovare sulla vostra strada la solita massa di poderosi avversari dalle fattezze demoniache e pericolosissimi mostri presi di peso dalla mitologia. Non scherzavamo quando abbiamo appaiato la storia di questo titolo a quella di Nioh: squadra che vince non si cambia.

Piroettando tra le lame

Non importa quanto aggressivo sia un nemico in Wo Long: Fallen Dynasty. Tutto può essere schivato in questo gioco
Non importa quanto aggressivo sia un nemico in Wo Long: Fallen Dynasty. Tutto può essere schivato in questo gioco

Abbiamo già descritto varie volte il gameplay di Wo Long: Fallen Dynasty, ma tanto vale rispolverare le basi e le differenze dagli altri titoli del Team Ninja recenti. In primo luogo, Wo Long: Fallen Dynasty è un action marcatamente più veloce e basato sui riflessi rispetto a Nioh, con elementi GDR meno evidenti e molto più focus sulle manovre difensive. Qualunque cosa facciate qui viene regolata da una barra dello spirito, che si riempie ogni volta che schivate alla perfezione un attacco o ne mandate uno a segno, e si svuota fino potenzialmente a stordirvi se prendete troppe mazzate o abusate delle vostre abilità (sì, ogni tecnica utilizzabile, magica o fisica che sia, consuma spirito). Schivare alla perfezione e calcolare attentamente le risorse è quindi fondamentale per non venir travolti da un oceano di tranvate in faccia, peraltro specialità della casa di molti nemici in un periodo storico così agitato.

Fortunatamente, la schivata di Wo Long: Fallen Dynasty è tra le più goderecce che abbiamo mai provato in un videogioco, specialmente dopo le modifiche apportate grazie ai feedback della prima beta. Ora la finestra difensiva delle deviazioni durante la schivata è piuttosto ampia, si attiva quasi istantaneamente, ed è molto più facile da usare alla perfezione, ma risulta al contempo precisa a sufficienza da costringervi a ritmare con grazia la pressione dei tasti per non soccombere. Certo, nel gioco si può abusare della mobilità e della parata per difendersi, tuttavia il recupero di spirito ottenibile con la schivata avvantaggia molto di più e i nemici sono dotati di alcune potenti manovre molto telefonate (ma non necessariamente facili da schivare) che li portano a illuminarsi e che se deviate li portano vicini allo stordimento. Questo perché, esattamente come voi potete rimanere senza fiato abusando dello spirito, la stessa cosa può accadere ai nemici: stordirli a dovere è la vostra opzione migliore per eliminarli in fretta, in particolare quando davanti avete dei boss molto più resistenti rispetto agli avversari comuni.

Il sistema del morale costringe ad esplorare e ha spinto Team Ninja a creare mappe più elaborate e interessanti. Ottimo
Il sistema del morale costringe ad esplorare e ha spinto Team Ninja a creare mappe più elaborate e interessanti. Ottimo

Insomma, è cristallino come Team Ninja abbia voluto rendere centrale nel gioco questa manovra difensiva, donandole dei vantaggi non trascurabili e portando l'intera esperienza ad essere molto più basata sui riflessi del giocatore che sulla sua capacità di devastare il gioco con build poderose del personaggio. L'intento è talmente chiaro da aver influenzato il design della mappa e l'intera progressione che, oltre alla raccolta classica di esperienza eliminando i nemici, costringe anche ad esplorare per mantenere alto il livello di morale del protagonista.

Partiamo proprio dallo sviluppo, perché ora tutto gira attorno a cinque elementi, che modificano fattori specifici di rigenerazione dello spirito, ma di norma sono selezionati in base alle preferenze di armi e incantesimi (le armi scalano esattamente come nei souls, in base al punteggio di elementi specifici). Ogni elemento aumenta i punti vita e dà bonus sensibili, ma il potenziamento dopo il "level up" non è mai così significativo da rendere triviali gli scontri e, come accennato sopra, la vostra potenza permanente viene limitata dalla presenza del morale, che parte sempre a zero all'inizio delle missioni. In pratica, in ogni mappa si inizia con statistiche abbassate e l'impossibilità di utilizzare magie; per potenziarsi e avere a disposizione le stregonerie apprese è necessario ottenere boost temporanei eliminando nemici, o potenziarlo per tutta la durata della missione conquistando bandiere e piccoli altari sparsi per la mappa. Affrontare un nemico con un livello morale eccessivamente alto rispetto al vostro può essere estremamente complicato, dunque si è spinti a esplorare ogni zona minuziosamente per trovare le bandiere e farlo è peraltro molto più divertente rispetto ad altri giochi simili, per via della verticalità delle mappe legata al salto e della velocità del movimento.

Non sottovalutate il potere degli spiriti, in Wo Long: Fallen Dynasty vi salveranno la pelle molto spesso
Non sottovalutate il potere degli spiriti, in Wo Long: Fallen Dynasty vi salveranno la pelle molto spesso

È un bel sistema con limitazioni ben calcolate, che potrebbe portare tutte le missioni ad avere un livello di sfida piuttosto elevato e annullare le "rotture" della progressione tipiche degli altri giochi Team Ninja. Unico dubbio? Lo sviluppo dell'equipaggiamento: già nel secondo capitolo abbiamo incontrato un'abile maestra d'armi in grado di potenziare le nostre lame e, nonostante le caratteristiche di lame e armature sembrino nettamente più limitate rispetto a Nioh, non dubitiamo che qualcosa di spudoratamente forte possa spuntare anche qui. Già durante la demo, ad esempio, abbiamo disintegrato un massiccio boss in pochi secondi abusando di uno spirito evocato con il giusto posizionamento. In parole povere, le basi perché l'esperienza sia molto più difficile e bilanciata rispetto al passato ci sono, ma solo la prova della campagna completa indicherà se i designer stavolta hanno fatto i compiti di matematica.

Tolti questi ragionevoli dubbi, Wo Long: Fallen Dynasty si conferma uno spasso per un appassionato dell'azione. Il sistema di combattimento è molto più semplice rispetto a quello visto in Nioh, ma il feeling generale è fantastico e la sua velocità rende gli scontri davvero esaltanti anche con manovre offensive limitate a disposizione. In più, la necessità di creare mappe interessanti per via del sistema del morale ha tutte le carte in regola per innalzare il level design del gioco, dando plausibilmente forma a missioni più stuzzicanti e variegate rispetto al passato. Introduzione promossa insomma; non resta che valutare il gioco completo e capire se siamo davvero davanti all'ennesima evoluzione di questo eclettico team.

La nuova prova di Wo Long: Fallen Dynasty ha confermato tutte le sensazioni positive dell'ultimo test, dandoci finalmente un po' di sano contenuto da analizzare. Il sistema del gioco sembra più limitato, ma anche molto più bilanciato e ben calcolato rispetto a quello di Nioh, e la velocità dell'azione ci ha tenuti incollati allo schermo per tutto il prologo. C'è ovviamente ancora molto da analizzare, ma il potenziale c'è, eccome.

CERTEZZE

  • Il sistema del morale limita gli eccessi della progressione, e influisce positivamente sulle mappe
  • Ottimo sistema di combattimento
  • L'ambientazione storica ha sempre il suo discreto fascino

DUBBI

  • Bilanciamento dell'equipaggiamento ancora tutto da valutare
  • Valore della campagna e longevità ancora in larga parte ignoti