Esiste una console migliore di Xbox Series X|S per giocare ai futuri giochi di ruolo occidentali? Per rispondere a questa domanda verrebbe quasi voglia di fare una battuta: no, anche perché Microsoft se li è comprati tutti. Come saprete Microsoft possiede Xbox e la battuta nasce dal fatto che effettivamente negli ultimi anni ha acquisito alcuni dei più prestigiosi studi di sviluppo occidentali dediti ai giochi di ruolo, in particolare Obsidian Entertainment, inXile e Bethesda, che durante l'Xbox Showcase dell'11 giugno ci hanno deliziati con, nell'ordine, Avowed, Clockwork Revolution e l'imminente Starfield. Oltre ai titoli citati, Microsoft ha in mano una serie come Fable che sta per tornare sul mercato con un reboot, visto anch'esso all'Xbox Showcase e sviluppato da un team interno di Playground Games, lo stesso studio di Forza Horizon 5.
Considerando che in futuro arriveranno anche The Elder Scrolls 6 e The Outer Worlds 2, considerando che si inizia a parlare insistentemente di un nuovo Fallout e considerando infine che lo scorso anno è stato lanciato quel gioiello chiamato Pentiment, è sinceramente difficile consigliare di guardare altrove agli appassionati, PC a parte, con quest'ultimo però che gioca in un campionato tutto suo. Certo, studi come CD Projekt Red, Piranha Bytes, Bioware e Larian continueranno a essere multipiattaforma, quindi le uscite non mancheranno anche altrove, ma è indubbio che la casa di Redmond negli anni si sia assicurata alcune esclusive che non possono non fare gola a chi si professa appassionato di giochi di ruolo occidentali, anche soltanto per i nomi che hanno dietro, come Tim Cain, Brian Fargo, Todd Howard e Josh Sawyer, tanto per citarne alcuni, che hanno fatto la storia del genere. Anzi, meglio, in passato lo hanno mantenuto in vita quasi da soli quando era uscito dal circuito mainstream.
Ma ora bando alle ciance e vediamo in dettaglio alcuni dei giochi di ruolo per Xbox Series X/S in arrivo nei prossimi mesi e anni e i motivi per cui valga la pena di aspettarli, così da avere una panoramica completa, almeno su ciò che si conosce. Cominciamo proprio da quello più vicino, che è anche il nome più altisonante in questo momento.
Starfield
Quando si parla di Starfield (in uscita il 6 settembre 2023), fanno un po' sorridere gli inviti a tenere a bada le aspettative. Fanno sorridere non perché il titolo di Bethesda sia un capolavoro sicuro, ma perché a pensarci bene ci sono in realtà tanti motivi validi per aspettarlo. Il punto di partenza è che non stiamo parlando del primo gioco di uno studio che ha tutto da dimostrare, ma della nuova fatica di uno di quelli che i giochi di ruolo li ha abbracciati quasi trent'anni fa e che è annoverabile tra i più prestigiosi tra quelli dediti quasi esclusivamente al genere. Chi scrive si è giocato tutti gli Elder Scrolls da Arena in poi (tecnicamente ha iniziato con Daggerfall per poi recuperare Arena, ma non sottilizziamo), compresi i terribili Battlespire e Redguard, e si è giocato anche i Fallout, riconoscendo la validità dello stile di Bethesda anche nei suoi momenti più deboli, come la fase di avvio di Fallout 76. In quanti avranno dei trascorsi simili con i titoli delle compagnia di Todd Howard?
Ora, è chiaro che l'hype smodato faccia male e sia anche in qualche modo patologico, ma perché chi li segue da anni e ha sempre (o quasi) apprezzato i loro giochi non dovrebbe attendere Starfield? Dovrebbe improvvisamente fare tabula rasa delle ore passate con Daggerfall, Morrowind, Skyrim e Fallout 3? Non dovrebbe sognare di vivere un'incredibile avventura nello spazio, dopo anni di attesa dal precedente gioco di ruolo single player della compagnia (Fallout 4 è uscito nel 2015). Sarebbe un po' come chiedere di non aspettare con ansia il ritorno un caro amico con cui si è condiviso moltissimo e che che non si vede da anni. Altro motivo che giustifica l'attesa è che quanto mostrato da Bethesda allo Starfield Direct è davvero impressionante. Magari non funzionerà niente, non possiamo escluderlo, ma è impossibile negare che si tratti di un titolo che si percepisce come ambiziosissimo e pieno di cose da fare. Certo, l'attesa non deve creare aspettative irrealistiche e bisogna sempre mettere in conto la possibilità di rimanere delusi, questo è chiaro, come però dovrebbe essere altrettanto evidente che attendere qualcosa non è necessariamente negativo, soprattutto quando si rimane entro certi confini e non si fa di un videogioco la propria ragione di vita.
Fable
Il trailer di Fable mostrato in apertura dell'Xbox Showcase ha stupito soprattutto per la qualità visiva, talmente alta che in molti lo avevano scambiato per computer grafica (compreso chi scrive, perché non confessarlo). Invece si è scoperto essere stato realizzato completamente in engine, per la gioia dei chirurghi maxillo facciali che hanno dovuto sistemare diverse mascelle rotte. Dei sistemi di gioco veri e propri si è visto pochino, ma l'atmosfera generale ci è sembrata in linea con quella dei Fable originari, ossia ironica e un po' folle, come riconosciuto anche da Peter Molyneux, il papà della serie. Insomma, l'impatto iniziale è stato ottimo. Vedremo comunque se sarà confermato quando sarà mostrato altro materiale in futuro, perché le informazioni in merito sono ancora rade e bisogna capire come saranno dosati gli elementi action e quelli da gioco di ruolo.
Avowed
Molti guardando il video di presentazione di Avowed si sono detti meno stupiti del previsto. La maggior parte delle critiche sono state in realtà rivolte alla grafica, lì dove evidentemente i confronti sono stati fatti con produzioni molto più grandi. La verità è che il nuovo titolo di Obsidian Entertainment appare più o meno come se lo immaginava chi conosce i trascorsi della compagnia. La casa di Pillars of Eternity non è diventata famosa per aver compiuto miracoli tecnologici, ma per aver realizzato alcuni dei giochi di ruolo più profondi di sempre. Oltretutto non ha mai contato una quantità di sviluppatori da studio tripla A. Certo, con i soldi di Microsoft è cresciuta, ma immaginiamo che rimanga ancorata ai suoi modi di sviluppo per non bruciarsi, come successo ad altri studi.
Del resto negli ultimi anni è stata molto prolifica. Solo nel 2022 ha lanciato Grounded e Pentiment che, per dire, sono degli ottimi titoli. Insomma, per Avowed è lecito sperare che stupisca dal punto di vista narrativo e dei sistemi di gioco, più che per la grafica, che in qualche modo andrà bene anche se non punterà alle stelle (a meno che non si pensi che tutti i giochi debbano costare 220 milioni di dollari così da far scoppiare l'industria domani mattina).
Ciò che si è visto nel filmato è un gioco di ruolo d'azione dalle ambientazioni varie ed affascinanti, che si auspica dia una buona libertà al giocatore, tra incantesimi e armi da corpo a corpo. La parte tecnica sembra un'evoluzione di quella di The Outer Worlds, il che non è un male, se la consideriamo una base di partenza. La speranza è che Obsidian continui a fare Obsidian e sforni un'altra grande esperienza.
Clockwork Revolution
Per Clockwork Revolution si può fare lo stesso discorso fatto per Avowed: chi si aspettava da inXile meraviglie dal punto di vista tecnico, evidentemente non conosce le sue opere passate e le ambizioni di Fargo e dei suoi. Certo, se avesse giocato a Wasteland 3, per fare un esempio, avrebbe potuto apprezzare l'opera di una delle software house più capaci nel creare storie intriganti e di ampio respiro che lasciano tanta libertà al giocatore, sistemi di gioco che consentono di sviluppare i personaggi un po' come si vuole e sistemi di combattimento semplici e allo stesso tempo profondissimi. Ovvio, qui ci troviamo di fronte a un gioco di ruolo d'azione in prima persona ambientato in un mondo Steampunk, con più di qualche richiamo a Bioshock Infinite (non si capisce perché dovrebbe essere un male), in cui la manipolazione del tempo pare avere un ruolo chiave. Considerando i trascorsi di inXile, i presupposti per cui possa venire fuori un titolo intrigante ci sono davvero tutti. Anche in questo caso se ne sa ancora poco, ma perché non dare fiducia a uno studio dalla simile storia?
The Elder Scrolls 6 e Fallout 5
Di The Elder Scrolls 6 e Fallout 5 non si sa ancora nulla, voci a parte. Del primo si è visto un teaser nel 2018, ma poi Bethesda non ha più mostrato niente, proseguendo i lavori su Starfield. Di Fallout 5 esiste un accenno di Todd Howard e nulla più. Si sa che esistono come progetti, ma allo stato attuale è impossibile dire quando usciranno e, soprattutto, cosa conterranno. C'è addirittura chi ipotizza che Fallout 5 possa uscire prima di The Elder Scrolls VI perché sviluppato dal secondo team interno di Bethesda, che sta facendo assunzioni mirate negli ultimi mesi. Staremo a vedere. Nonostante la fumosità di entrambi i giochi, è chiaro che un appassionato di giochi di ruolo non possa non leggere i loro nomi e rimanere indifferente, considerando il prestigio delle rispettive serie. Del resto The Elder Scrolls V: Skyrim e Fallout 4, i capitoli precedenti, sono ancora giocatissimi e continuano a vendere (Skyrim pare che abbia superato i 60 milioni di copie vendute), The Elder Scrolls Online è vivo e vegeto e continua a essere aggiornato con sempre nuovi contenuti, Fallout 76 si è ripreso dalla debacle iniziale e ora è molto apprezzato dalla comunità, quindi è naturale che si guardi con interesse a dei potenziali nuovi capitoli, com'è interessante sapere su quali piattaforme ci si potrà giocare, tanto da giustificare ad esempio i continui balbettii sull'esclusività Xbox o meno di The Elder Scrolls VI.
The Outer Worlds 2
Per The Outer Worlds 2 è fattibile lo stesso discorso di The Elder Scrolls 6 e Fallout 5, pur in scala minore. Il primo capitolo è stato un grande successo, pur non essendo una produzione enorme, Obsidian Entertainment gode di ottima fama tra gli appassionati dei giochi di ruolo, quindi è naturale che molti lo attendano anche se per ora non se ne sa praticamente nulla (è stato pubblicato solo un teaser con il logo), a parte che lo sta scrivendo Tim Cain con il suo team. Sarà bello, sarà brutto, chissà! Intanto è un altro titolo dal nome riconoscibile che aumenta sicuramente l'appetibilità di Xbox tra gli appassionati del genere.