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Il mercato del free-to-play si regge al 90% sui videogiocatori più "devoti"

Pochi ma buoni, insomma

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   15/06/2012

I videogiocatori più impegnati nell'ambito dei free-to-play, nonché quelli che giocano titoli basati su beni virtuali più di cinquanta volte, spesso forniscono oltre il 90% dei ricavi per un determinato gioco. A rivelarlo è uno studio effettuato da Kongregate, un portale web di proprietà della catena Game Stop.

Secondo i dati raccolti, la chiave per monetizzare con i free-to-play consiste nel gestire al meglio la fase "end-game" di un gioco, nonché gli aspetti essenziali per i giocatori di lungo termine, come le gilde o le meccaniche che riguardano le modalità PvP. "Troppi titoli introducono elementi di monetizzazione senza avere ben chiaro l'end-game", ha dichiarato Emily Greer, COO di Kongregate. "I giocatori spesso declinano tali opportunità, in primo luogo perché hanno scarso valore sul lungo termine, oppure perché non sono ancora particolarmente legati al gioco."

Fonte: Gamasutra

Il mercato del free-to-play si regge al 90% sui videogiocatori più 'devoti'