Venerdì scorso 6 luglio il distributore italiano Halifax ha messo a disposizione i suoi uffici milanesi per un test in anteprima di Pro Evolution Soccer 2013. Questa volta protagonisti, anziché gli addetti della stampa specializzata, i giocatori stessi che hanno potuto mettere le mani su una versione preliminare del gioco, la stessa dell'E3 di un mese or sono. Una manciata di squadre e la sola modalità Amichevole sono bastate a provare le novità che Konami spera possano segnare un importante cambio di passo, in meglio, per la serie. Di seguito riportiamo i commenti di ciascuno dei ragazzi della nostra community che hanno partecipato all'evento:
Andrea D'adda: "Nuovo è la parola che meglio definisce PES 2013. Konami ha demolito completamente il gameplay dei capitoli scorsi per crearne uno partendo da zero (o quasi) che grazie alle migliorie introdotte risulta godibilissimo sopratutto se con gli amici. Le partite mi sono sembrate fluide ed emozionanti, ma le molte cose ancora da migliorare rovinavano l'atmosfera andatasi a creare. I portieri ad esempio, di papere continuano a farne. Anche il bilanciamento sia delle squadre, sia dei singoli giocatori, non mi sembra riuscito bene. La differenza tra un campione e gli altri giocatori della squadra meno conosciuti è abissale! Una cosa che mi hanno fatto notare i professionisti che erano presenti sono le animazioni dei giocatori quando stoppano la palla: ok, molto belle, ma fanno perdere attimi preziosi dando il tempo agli avversari di recuperare lo svantaggio."
Mattia Comba: "Sono rimasto positivamente colpito dal nuovo capitolo di Pes. Il miglioramento del dribbling, del comportamento in campo della difesa e il tiro manuale fanno fare un salto di qualità al titolo Konami. Purtroppo persistono delle lacune, talvolta clamorose, che possono inficiare la godibilità del gioco andando, in alcuni casi, a influenzare il risultato della partita. Mi riferisco soprattutto al comportamento dei portieri, incerti nell'uno contro uno e nelle uscite automatiche. Anche i passaggi filtranti andrebbero regolati, in quanto fin troppo efficaci nello scardinare la difesa avversaria. Tuttavia, considerando che la build non definitiva da noi provata, ritengo che problemi di questo tipo possano essere facilmente risolti, per offrire agli utenti un prodotto che non farà rimpiangere il precedente capitolo."
Fabrizio Ruffini: "Le nuove caratteristiche messe in mostra promettono un miglior sistema di controllo della palla e un salto in avanti per il reparto dell'intelligenza artificiale, soprattutto per quanto riguarda i portieri: veri e propri colabrodo nelle precedenti versioni. Interessante anche l'implementazione del Player ID che, superando il tradizionale motion capture utilizzato fino ad ora, disegna i movimenti basandoli ognuno sul proprio corrispettivo reale. I giocatori mappati da questo sistema per il momento sono tra i 50 e i 100; dato destinato a salire con il tempo. Note dolenti di questo primo hands on riguardano la velocità di gioco un po' rallentata rispetto alle precedenti versioni e la "legnosità" dei giocatori per i quali non è stato ancora implementato il Player ID. Inoltre tutte le migliorie visibili principalmente durante i replay (vedi dribbling particolari, colpi di tacco e finezze di questo genere) non sembrano un motivo sufficiente per riportare i videogiocatori delusi verso il prodotto di casa Konami."
Gabriele Cois: "PES 2013 non ha quasi niente a che fare con i precedenti capitoli: il gioco è stato rallentato, i portieri migliorati (dicono) e hanno introdotto il player ID, grazie al quale ogni giocatore si comporta come la controparte reale. Evidente in tal senso era il lavoro fatto su Cristiano Ronaldo, che corre con le medesime movenze. Graficamente non sembrano stati fatti passi da giganti, giusto qualche ottimizzazione. I codici PS3 e Xbox 360 erano pressoché identici. In generale è già un ottimo gioco: l'unico problema reale riscontrato era relativo ai portieri, per mia esperienza soprattutto Casilias del Real Madrid, che usciva spesso a farfalle."