Mentre AMD pensa a un 2013 tranquillo, con l'obiettivo di migliorare l'efficienza della sua tecnologia attuale, Nvidia ha già rilanciato presentando la prima scheda basata sul chipset GK110.
L'evoluzione del chip usato per la GeForce Titan, rispetto al GK104 impiegato nella serie 600, è netta e vede Nvidia recuperare e superare AMD in termini di transistor, potenza di calcolo generico e bus di memoria. Il tutto, ovviamente, mantenedo e migliorando l'efficienza della tecnologia Kepler, incrementando le potenzialità del CUDA con la versione 3.5 e portando i canali di memoria da 4 a 6 con un notevole aumento nel potenziale della banda passante. Il nuovo chip è composto da 7.1 miliardi di transistor, ovvero il doppio di quelli che costituiscono il vecchio GK104, ed è, ovviamente, enorme. Questo porta a una scheda di dimensioni generose sebbene sia più piccola della GTX 690.
Il risultato, guardando al gaming, dovrebbe essere impressionante, tanto da consentire alla scheda di confrontarsi con la GTX 690, anche grazie al Boost 2.0, ai 6GB di memoria tutti dedicati a un solo chip, alla capacità di calcolo dei thread quadruplicata, all'autotuning della configurazione e al generoso margine di benchmark. Ma tutto questo quanto costa? La risposta è circa 970 euro ovvero 20 euro in più della 690 e più di quanto costano due GTX 680. Certo, 250W di consumo per un mostro del genere sono pochi e Nvidia ha già inviato dei sistemi con tre schede per mostrare che la GeForce Titan non ha alcun problema di prestazioni in SLI. Ma sul mercato ci sono configurazioni a doppia scheda che pur costando corposamente di meno garantiscono prestazioni più che sufficienti per giocare a risoluzioni estreme anche a titoli esosi come Battlefield 3. Dunque questa scheda, lanciata con innegabile tracotanza, risulta appetibile solo per gli entusiasti e solo se hanno il portafogli decisamente pieno.