173

Per la Commissione Europea i giochi free to play non dovrebbero contenere microtransazioni

E' necessario un regolamento o un cambio di denominazione

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   28/02/2014

Neven Mimica, commissario incaricato della conduzione di un indagine riguardante i prodotti cosiddetti "free to play", si è pronunciato contro all'utilizzo di questa formula con micro-transazioni sottese.

"I consumatori e in particolare i bambini necessitano di una protezione migliore nei confronti dei costi inaspettati dati dagli acquisti in-app", ha affermato Mimica, "le autorità nazionali e la Commissione Europea stanno discutendo con l'industria su come risolvere questo problema che causa non solo danni finanziari ai consumatori ma colpisce anche la credibilità di un settore di mercato in ascesa". L'idea è dunque di trovare una soluzione condivisa tra consumatori, Commissione Europea e rappresentanti dell'industria su un sistema di catalogazione, avviso o quantomeno una nuova denominazione da utilizzare in corrispondenza di quei prodotti definiti free to play che nascondono però all'interno varie soluzioni di acquisti in-app.

"L'utilizzo della parola free (o termini similmente equivocabili), se non è accompagnata da precisazioni, dovrebbe essere permessa solo per quei giochi che sono effettivamente gratuiti nella loro interezza, o che comunque non contengono possibilità di ulteriori acquisti al loro interno, nemmeno su base facoltativa", riporta un comunicato da parte della Commissione Europea. La preoccupazione maggiore riguarda ovviamente quelle app e quei giochi specificamente dedicati al pubblico più giovane, verso cui è rivolta l'iniziativa europea. Attendiamo dunque eventuali sviluppi su questo argomento, in attesa di sapere quali soluzioni potrebbero essere adottate.

Fonte: GamesIndustry