Digital Foundry ha pubblicato un nuovo "face-off", stavolta un vero e proprio derby, visto che parliamo delle versioni Xbox One e Xbox 360 di Forza Horizon 2. La genesi di questo sequel la conoscete, le due edizioni sono curate da team diversi. Quella One, che abbiamo recensito qui, è realizzata da Playground Games col motore di Forza Motorsport 5, la versione Xbox 360 è invece curata da Sumo Digital e utilizza il motore del primo Forza Horizon.
Il tecnicissimo staff di Richard Leadbetter era rimasto favorevolmente impressionato dai primi filmati che circolavano in rete per quanto riguarda la versione Xbox 360, ma la prova pratica ha presentato una realtà diversa. L'introduzione over the top è replicata in maniera pressoché identica, ma da questo punto in poi si comincia a notare una inesorabile divergenza. Il risultato sono due giochi essenzialmente diversi che utilizzano medesimi asset e ambientazione. Sotto il profilo tecnico la versione Xbox 3 60 non è prevedibilmente in grado di tenere la competizione, l'illuminazione è meno elaborata, il rendering dello scenario molto più semplice, mancano i fenomeni atmosferici nel mondo di gioco. C'è il ciclo giorno-notte, ma anche questo non rende come la controparte One.
Digital Foundry si complimenta a ogni modo con Sumo Digital per essere riuscita a ricreare l'open world del gioco, anche se con una mappa meno dettagliata e con molte texture replicate che dimostrano l'inferiore quantità di RAM rispetto a Xbox One. Il gioco gira poi a una risoluzione di 720p con MSAA antialiasing, un numero di pixel sensibilmente inferiore rispetto ai 1080p della versione next-gen. Lo stesso festival è strutturato diversamente, con eventi specifici per la versione 360, meno enfatizzati sulle gare off-road, e un numero inferiore di macchine. Altra mancanza rilevante è quella dei Drivatar, sostituiti dalla canonica intelligenza artificiale, mentre sono ridotte anche le opzioni relative al gioco online.
Forza Horizon 2 su Xbox 360 non è quindi un porting della versione One, come già sapevamo, ma una diversa interpretazione del franchise che, pur guadagnando dalla bravura di Sumo Digital, non è in grado di replicare l'esperienza fornita da Playground, per la quale si rende praticamente obbligatorio il passaggio a Xbox One.
Fonte: Digital Foundry
