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Patrice Désilets, il creatore di Assassin's Creed, racconta il suo drammatico licenziamento da Ubisoft

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NOTIZIA di Giorgio Melani   —   21/07/2015

Un lungo articolo di Game Informer rivela diversi retroscena nella storia di Patrice Désilets, sviluppatore che ha contribuito a creare, in qualità di creative director, il mito di Assassin's Creed, salvo poi uscire di scena per ben due volte da Ubisoft.

L'intervista racconta il nuovo corso dello sviluppatore nel post-Ubisoft ma risulta piuttosto impressionante il racconto iniziale del suo licenziamento in tronco da parte del publisher francese, fornendo uno spaccato di certe drastiche dinamiche aziendali che caratterizzano il mondo dell'industria videoludica. Dopo essere uscito una prima volta da Ubisoft nel 2010, in questo caso volontariamente, dopo aver rilanciato il franchise di Prince of Persia e contribuito a creare Assassin's Creed, il caso ha voluto che rientrasse una seconda volta all'interno del publisher francese.

Désilets si trovava infatti sotto THQ a lavorare al suo nuovo e ambizioso progetto di action adventure intitolato 1666: Amsterdam quando il publisher francese si è trovato in bancarotta e il suo team è stato acquistato in blocco, insieme ai diritti sul nuovo gioco in sviluppo, proprio da Ubisoft. Poco tempo dopo è successo l'inaspettato: una normale mattina, appena entrato in ufficio, Désilets è stato convocato ai piani alti a parlare con il CEO di Ubisoft Montreal Yannis Mallat, il quale gli ha mostrato un semplice foglio in cui veniva informato che la sua collaborazione era terminata a causa del fatto di non essere riuscito a presentare un prototipo accettabile di 1666: Amsterdam entro i tempi stabiliti. Il game designer ha allora chiesto di poter raccogliere la sua roba e parlare con i suoi collaboratori ma la richiesta è stata respinta e Désilets è stato forzatamente accompagnato fuori dagli uffici, senza poter accedere ai suoi effetti personali né dare spiegazioni agli altri sviluppatori: "Mi state portando via dall'edificio come se fossi un ladro e non sono io il ladro, qui. Qualcuno sta rubando, e non sono io", pare aver detto lo sviluppatore in tale occasione, che in effetti perdeva in quel momento anche la possibilità di portare avanti il suo nuovo progetto. Da lì è partita la lunga battaglia legale e il nuovo corso di Patrice Désilets.