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Quanto conta il marketing nello scontro fra PlayStation e Xbox?

Le parole pesano nella rivalità fra le due piattaforme

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   26/10/2016

La situazione la conoscete tutti: dopo due generazioni di console in cui è stata Sony a vantare il primato tecnologico (pur con tutti gli spigoli dello sviluppo su PlayStation 3, che hanno enfatizzato il valore di una piattaforma più facilmente programmabile nei confronti di un sistema potente ma complesso), la situazione sta per cambiare all'alba della rivoluzione introdotta con PlayStation 4 Pro; quella degli upgrade hardware che arrivano ogni tre o quattro anni e che, soprattutto, mantengono la piena compatibilità con il modello precedente. Un approccio che avvicina il mercato console a quello mobile, con Microsoft e Sony che finiranno per avere un catalogo di macchine per tutte le tasche e per tutte le esigenze, senza però escludere nessun utente dal loro progetto.

Quanto conta il marketing nello scontro fra PlayStation e Xbox?

Dicevamo: la situazione sta per cambiare dal momento che Microsoft ha reagito prima ai rumor e poi al reveal ufficiale di PlayStation 4 Pro annunciando anch'essa una nuova console basata sulla medesima filosofia, Project Scorpio. La piattaforma arriverà con un anno di distanza rispetto all'ormai imminente lancio di PS4 Pro, alla fine del 2017, e per forza di cose sarà più potente, puntando a un gaming a 4K reale grazie a una capacità di calcolo pari a 6 TFLOPS.

Si è parlato tempo fa di come Sony avrebbe potuto a sua volta reagire all'annuncio di Scorpio mettendo mano al progetto di PlayStation 4 Pro, evenienza che però non si è concretizzata: la casa giapponese ha deciso di "accontentarsi" delle attuali specifiche della sua macchina, ampiamente anticipate da diversi rumor, fiduciosa del fatto che un anno di vantaggio si tradurrà in un'ulteriore aumento della base installata e di primato tecnologico: quando Scorpio arriverà, gli attuali quaranta milioni di PlayStation 4 potrebbero essere diventati cinquanta o sessanta, considerando tutti i modelli disponibili, e a quel punto (ma non solo a quel punto: forse per sempre) per Microsoft sarà davvero difficile recuperare il gap.

Visto che però viviamo in un mondo in cui la comunicazione la fa da padrone (vedi le strategie di marketing che hanno consentito a Nintendo di riutilizzare la componentistica dei GameCube avanzati, aggiungervi un'idea trendy ma ben lontana dalla precisione pubblicizzata, comunicarla in modo efficace e trasformarla in un clamoroso successo commerciale), è chiaro che conta anche inculcare nella mente dei videogiocatori un'idea che magari non corrisponde esattamente alla realtà, che è quello che ha cercato di fare Mark Cerny con le sue uscite sul calcolo in virgola mobile a mezza precisione e i fantomatici 8,4 TFLOPS che PlayStation 4 Pro potrebbe raggiungere.

Cerchiamo di capirci: Cerny ha cercato di colmare il divario fra le specifiche della nuova console Sony e quelle di Project Scorpio (che parte ovviamente avvantaggiata dal fatto che ancora non esiste) insinuando il dubbio che sia possibile, in qualche modo, spremere l'hardware di PlayStation 4 Pro per trasformare i suoi 4,2 TFLOPS in qualcosa di più. Come spiegato da addetti ai lavori ampiamente più preparati di noi, l'operazione sarebbe in teoria possibile, ma tutt'altro che semplice e fortemente limitata dalla scarsa precisione di quel tipo di soluzione. Il fatto però che Naughty Dog, per fare un esempio concreto, sia riuscita a tirare fuori dall'attuale hardware un prodotto incredibile come Uncharted 4: Fine di un Ladro, non rende forse le parole di Cerny in qualche modo plausibili?

Dall'altra parte della barricata c'è ovviamente Microsoft, che a quelle dichiarazioni ha reagito ribadendo come Project Scorpio sarà l'unica console in grado di offrire un gaming a 4K reali. Difficile però attribuire a Microsoft il ruolo di vittima in questo scontro di numeri e parole altisonanti: non erano forse loro che, nella stessa identica situazione, hanno cercato di comunicare agli utenti la possibilità che Xbox One potesse colmare il gap tecnologico con PlayStation 4 grazie al cloud computing prima e alle DirectX 12 poi? Se la seconda affermazione ha rivelato di possedere una solida base di verità, come dimostrano le produzioni first party più recenti, la prima si è scoperta essere alla fine puro marketing, tanto che a distanza di tre anni non abbiamo ancora visto nulla di ciò che la casa di Redmond aveva promesso in termini di calcolo remoto.

Alla fine della fiera, come sempre accade, toccherà agli utenti finali cercare di non farsi incantare da dichiarazioni del tipo "offrirà la grafica di Toy Story in tempo reale" riferito alla prima PlayStation, o dalle più recenti declinazioni del medesimo metodo comunicativo. Il marketing farà la sua parte, influenzando in modo più o meno concreto e più o meno corretto gli esiti dello scontro, ma conteranno i giochi, conteranno le esclusive, conterà il supporto delle terze parti. Qualunque sia la risoluzione visualizzata sullo schermo.