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Sviluppare su PC è molto più difficile che su console?

Analizziamo la questione sulla base della lettera ricevuta ieri

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   23/11/2016

Lo sviluppo di videogame su PC non è tutto rose e fiori, anzi. La questione è sempre stata abbastanza chiara, ma la lettera che abbiamo ricevuto ieri fornisce un'impietosa testimonianza diretta da parte di chi vive con evidente disagio un confronto impari, quello con le console. L'adozione dell'architettura x86 ha avvicinato moltissimo PlayStation 4 e Xbox One al mondo PC, tuttavia si tratta pur sempre di macchine "chiuse", con riferimenti precisi dal punto di vista hardware e sistemi operativi che devono badare unicamente a far girare al meglio i giochi, senza impegnare risorse in altri ambiti.

Sviluppare su PC è molto più difficile che su console?

L'anonimo sviluppatore ha spiegato come sia prassi utilizzare un computer potente per programmare e testare i giochi, del resto opzioni alternative sarebbero impensabili. Se però il software viene ottimizzato per girare su di una configurazione di fascia alta, chi assicura al team che funzionerà altrettanto bene su macchine meno performanti o comunque dotate di componenti diversi? Ed è lì che casca l'asino, perché la lettera specifica come in tali frangenti tutto dipenda dalle risorse a disposizione dello studio: le realtà più importanti possono effettuare test su larga scala e con svariate configurazioni, mentre quelle più piccole o addirittura indipendenti devono limitarsi in tal senso e sperare che tutto vada per il meglio.

Il problema è quando, però, le ambizioni in fase di sviluppo vengono sacrificate proprio sull'altare della compatibilità, rinunciando di fatto a impiegare le capacità che un PC di fascia alta possiede e che le attuali console non possono neanche sognarsi, per ovvie ragioni. Parliamo, nello specifico, di GPU che costano quanto la somma di PlayStation 4 e Xbox One, e che da sole consumano più energia di una console. Ebbene, stando allo sfogo dell'anonimo sviluppatore, accade che in ambiente Windows i giochi sfruttino ben poco le possibilità dell'hardware a disposizione, perché appunto il sistema impiega le proprie risorse per far funzionare interfacce, driver, antivirus e quant'altro.

Sviluppare su PC è molto più difficile che su console?

Uno qualsiasi di tali elementi può influenzare la qualità dell'esperienza ludica, provocando cali di frame rate, stuttering, tearing per non parlare di crash: fenomeni che portano inevitabilmente, o almeno sembra essere questo il trend degli ultimi anni, a scrivere feroci recensioni negative su Steam e Metacritic in cui si punta il dito contro i programmatori. Gli esempi che abbiamo sotto gli occhi sono svariati, vedi il recente caso di Dishonored 2 e No Man's Sky o quello, clamoroso, di Batman: Arkham Knight, addirittura ritirato dalla vendita finché gli sviluppatori non sono stati in grado di risolverne i problemi.

Può essere una soluzione indicare configurazioni precise nei requisiti raccomandati? I giocatori PC devono limitare l'uso del proprio computer ai giochi e utilizzarne un secondo per svago e/o lavoro? Oppure, come si evince dalla lettera, le speranze sono poche? Le riflessioni dello sviluppatore che ci ha scritto sono abbastanza significative: "tutto questo parlare di Master Race sono str***ate: quello che ci si ritrova ad avere è un ammasso di hardware da 3000 dollari che funziona per miracolo e raggiunge in media un decimo delle performance che dovrebbe perché di fatto è un casino di roba messa insieme a caso."