È sintomatico dell'interesse che desta la retro-compatibilità di Xbox One il fatto che anche un solo, vago accenno a possibili novità in arrivo fatto di recente da Phil Spencer abbia sollevato grandi discussioni al riguardo, cariche di aspettativa sulle possibili implicazioni di queste notizie. D'altra parte è una funzione che è stata accolta con grande entusiasmo già all'epoca della sua presentazione, nel corso dell'E3 2015, a dimostrazione di come il pubblico sia particolarmente sensibile sull'argomento e di come questo possa rappresentare effettivamente un plus di notevole peso nell'ecosistema Xbox. Microsoft sembra averlo capito bene e all'indomani del traguardo dei 300 titoli messi a disposizione in retrocompatibilità appare chiaro come la casa di Redmond abbia investito parecchio su questa caratteristica, vista ormai come una sorta di feature di grande importanza per Xbox One e dunque meritevole di attenzione e investimenti.
Dopo un inizio un po' a rilento e qualche risultato altalenante in termini tecnici, il team dedicato ha iniziato evidentemente a ingranare, aiutato sicuramente da un più ampio supporto di organico e risorse da parte di Microsoft e l'apporto di giochi compatibili è andato aumentando in maniera sostanziale nell'arco dei mesi successivi fino a raggiungere la regolarità settimanale a cui siamo abituati attualmente. È sicuramente una dimostrazione di dedizione e rispetto dell'impegno preso con gli utenti all'epoca di quell'annuncio del 2015, che peraltro ha coinciso con il periodo di ripresa progressiva per Xbox One sul mercato e nella considerazione degli utenti, dunque ha anche un valore simbolico a questo punto. Per Microsoft, inoltre, ha anche il sapore di un ritorno, uno sguardo indietro al suo periodo d'oro, coinciso indubbiamente con l'epoca Xbox 360.
D'altra parte: quanto effettivamente viene utilizzata questa funzionalità? I dati recentemente diffusi da Microsoft riportano che almeno il 50% degli utenti Xbox One ha utilizzato la retrocompatibilità su qualche titolo Xbox 360, ma ci sarebbe da capire quanta importanza abbia effettivamente questa funzione, quanto tempo gli utenti passano sui videogiochi della generazione scorsa e con quale regolarità. Considerando il tasso a cui nuovi giochi vengono immessi sul mercato per le nuove generazioni, sembra strano che in molti trovino il tempo di dedicarsi ai giochi "vecchi", tuttavia la preservazione di determinati titoli storici ha un significato importante, così come la possibilità di riprendere quei particolari giochi che non siamo riusciti a concludere in passato. L'idea è che la sua popolarità possa derivare anche semplicemente da una certa sicurezza che trasmette: al passaggio verso una nuova piattaforma, la possibilità di accedere e giocare ai titoli acquistati in precedenza si mantiene stabile e questo rappresenta un bel vantaggio per i consumatori.
Il fatto che la retrocompatibilità sia stata già annunciata come presente anche su Xbox Scorpio ovviamente amplifica questo aspetto, visto che coloro che vorranno fare l'upgrade hardware potranno tranquillamente sbarazzarsi delle vecchie console mantenendo comunque l'accesso a tutta la ludoteca messa insieme fino a quel momento, con una continuità che ha veramente pochi altri esempi nella storia del mercato videoludico. A questo punto, sembrerebbe logico aspettarsi un'ulteriore estensione della compatibilità ai giochi della prima Xbox, la cui emulazione era peraltro stata già avviata con scarso successo su Xbox 360. Sarà questa la grande novità annunciata da Phil Spencer per gennaio 2017? Quanto potrebbe interessarvi una caratteristica del genere e quali titoli dell'epoca meriterebbero di essere recuperati attualmente (al di là di quelli già oggetto di remaster/reboot e simili)?