Michael Pachter ha recentemente detto la sua su Project Scorpio, avanzando dei dubbi sull'effettiva penetrazione dei televisori 4K nelle case degli utenti e dunque sulla validità stessa di una proposta di gioco interamente basata su tale risoluzione. Si può dire tante cose su Pachter, dalle sue previsioni clamorosamente sbagliate alla tendenza ad assumere la posizione di un semplice Capitan Ovvio, ma la questione sollevata ha un certo senso, specialmente se vista anche da altri punti di vista.
La diffusione dei televisori a definizione ultra HD potrebbe non essere ancora altissima, ma è assai probabile che con i ritmi attuali del rinnovamento tecnologico nel giro di pochi anni il nuovo standard si sia affermato in tutto il mondo, pertanto la scelta di Microsoft con Scorpio e di Sony con PlayStation 4 Pro non sembra più di tanto discutibile su questo fronte, essendo quantomeno lungimirante. Il problema casomai è rappresentato dalle risorse richieste per raggiungere tale standard con l'hardware attualmente impiegabile, perché la gestione di una tale quantità di pixel risulta sempre molto dispendiosa, anche con componentistiche all'avanguardia, mentre il risultato potrebbe non essere perfettamente percettibile per tutti, oltre che alla portata. La quantità relativamente ridotta di PlayStation 4 Pro vendute sul totale dei numeri riguardanti la console Sony dimostra che la maggior parte degli utenti preferisce ancora il modello standard, e probabilmente il prezzo risulta ancora una volta il fattore decisivo nella scelta. Appare chiaro dunque come la corsa al 4K sia emersa in risposta alle esigenze degli utenti più esperti e appassionati, per i quali il valore aggiunto di una configurazione hardware all'avanguardia vale tranquillamente un esborso economico extra.
D'altra parte, questo è stato ribadito varie volte anche dallo stesso Phil Spencer, che ha addirittura riferito con molta (forse troppa) franchezza come in assenza di un display in grado di visualizzare il 4K la scelta di Scorpio potrebbe avere poco senso. Sony da questo punto di vista è stata più cauta, pubblicizzando il nuovo modello di console semplicemente come la versione più potente della console attualmente dominatrice del mercato, rinnovando con un ulteriore primato la comunicazione tipica legata a PlayStation 4, ma la scelta della denominazione in "Pro" non è casuale e crea anche questa uno scarto che serve a identificare il prodotto come high end e dedicato a un pubblico selezionato.
Il problema è che non è detto che questo pubblico abbia intenzione di puntare tutto sul 4K e accettare eventuali compromessi tecnici che potrebbero emergere: è vero che il "resogate" ha contribuito a rafforzare la posizione dominante di Sony nella console war attuale, ma siamo giunti a un punto in cui potrebbe essere più apprezzabile un approccio bilanciato tra risoluzione e performance, in cui magari l'upscale potrebbe non nuocere più di tanto se effettuato per garantire un frame rate stabile e nettamente superiore agli ormai stantii 30 fotogrammi al secondo. Sembra però non essere questo il pensiero dominante da parte dei produttori: sia Sony che Microsoft risultano concentrati soprattutto sulla questione numerica della risoluzione e la casa di Redmond in particolare potrebbe essersi infilata in un notevole ginepraio con la dichiarazione dei "4K nativi", caratteristica che richiede una quantità enorme di risorse per essere messa in atto. Un documento emerso recentemente sembra peraltro gettare l'ombra dell'upscale e del checkerboard rendering anche su Scorpio e sebbene alcuni addetti ai lavori abbiano invece garantito l'essenza puramente next-gen del nuovo hardware rimane un alone di mistero sulle effettive caratteristiche della nuova console, considerando soprattutto l'eventuale costo di produzione e un prezzo di vendita che dovrà mantenersi entro certi limiti. In ogni caso, Phil Spencer ha anche assicurato che sarà lasciata libertà di scelta agli sviluppatori su come sfruttare il potenziale di Scorpio senza imporre necessariamente il 4K nativo a tutti (che sarà probabilmente presente invece sui titoli first party): la speranza - comune anche agli utenti PlayStation 4 Pro - è che in presenza di limiti tecnici venga comunque proposta agli utenti anche la possibilità di prediligere la fluidità del gioco.