Non si placa l'azione battagliera di ZeniMax Media sul piano legale per la Realtà Virtuale e dopo aver vinto una causa da 500 milioni di dollari con Oculus VR, ora la compagnia ha messo nel mirino anche Samsung.
Gli avvocati di ZeniMax sono sempre sul piede di guerra e dopo aver accusato qualche mese fa il team indie No Matter Studio per l'utilizzo del titolo "Prey for the Gods", ora puntano il gigante coreano sempre sull'argomento VR. Si tratta, in sostanza, di una causa collegata a quella con Oculus per appropriazione indebita si segreti industriali, rottura di NDA e infrazione di copyright. Utilizzando tecnologia Oculus, il visore Gear VR di Samsung è ovviamente soggetto a possibili inquisizioni sul piano legale a questo punto, dopo che Palmer Luckey e Oculus sono stati riconosciuti colpevoli di rottura di NDA (ma non degli altri capi d'accusa).
Resta dunque da vedere come si evolverà la vicenda, con ZeniMax che potrebbe ricevere forse un'altra sentenza a proprio favore. Nel frattempo, anche John Carmack ha a sua volta querelato Zenimax per 22 milioni di dollari a causa di soldi non versati per la vendita di id Software nel 2009.