Presentato ufficialmente all'E3 2017, Assassin's Creed Origins promette di riportare la saga di Ubisoft ai vertici con numerose novità. In seguito alle critiche ricevute in questi anni, il publisher francese si è visto costretto a rivedere i propri piani, allungando il ciclo di sviluppo, introducendo nuove meccaniche e virando verso il genere action RPG.
Come sappiamo questa scelta avrà influssi non indifferenti sul sistema di combattimento, che promette di offrire ai giocatori feedback molto più convincenti rispetto al passato e un livello di sfida più interessante. Non bisogna però dimenticare nemmeno l'introduzione delle arene di combattimento e dei boss, l'affinamento delle meccaniche di infiltrazione stealth e il rinnovato sistema di progressione del personaggio. È inoltre notizia di questi ultimi giorni che verranno reintrodotte le tombe esplorabili sulla falsa riga di quanto avveniva in Assassin's Creed II. Una scelta che a ben vedere si sposa alla perfezione con le caratteristiche della nuova ambientazione.
Stando alle dichiarazioni più recenti degli sviluppatori, sembra peraltro che sussistano grandi ambizioni anche per quello che concerne l'evoluzione narrativa. E sebbene tra gli appassionati serpeggi una più che comprensibile cautela su tutta la linea, è auspicabile che la scelta di un setting e un'epoca completamente slegati dagli ultimi episodi della saga possa davvero gettare le basi per un nuovo inizio e servano ad innalzare la qualità complessiva dell'opera. Dopotutto l'opportunità di indagare e approfondire la nascita della Confraternita nella cornice dell'Antico Egitto potrebbe davvero rivelarsi una mossa azzeccata, a patto che Ubisoft Montreal dimostri di aver realmente tratto giovamento dagli errori del passato e abbia voltato pagina su molte delle criticità rimarcate dal pubblico.
Sì perché se per un verso l'appiattimento delle meccaniche di gioco si è rivelato un problema già da tempo, per l'altro anche la storia ha finito per subire una lenta e inesorabile involuzione, già a partire dal terzo capitolo. Per chi vi scrive Black Flag è probabilmente l'episodio più riuscito dopo Assassin's Creed II e Brotherhood, proprio perché portava il giocatore in un contesto diverso ed espandeva le meccaniche delle battaglie navali che in Assassin's Creed III erano di fatto avulse dal resto dell'avventura. Ciò nondimeno è stato proprio in quella fase che Ubisoft ha iniziato a porre in secondo piano l'interessante sovrapposizione tra l'epoca presente e quelle passate, limitando di fatto le potenzialità del racconto dopo l'uscita di scena di Desmond Miles.
Così facendo le ragioni della millenaria lotta tra Templari e Assassini hanno assunto contorni progressivamente più inconsistenti e fumosi, mentre l'eccessiva frequenza di pubblicazione non ha giovato sul piano creativo. Seppur con ritardo, Ubisoft si è resa conto di dover modificare strategia per non mettere a repentaglio il futuro del suo franchise di maggior richiamo, ma le prospettive di mercato della casa francese rimangono comunque caute: Origins dovrebbe infatti vendere più di Syndicate ma difficilmente raggiungerà i risultati di Black Flag e Unity.
E voi che ne pensate? Assassin's Creed Origins ha il potenziale per riportare la serie ai fasti del secondo capitolo? Fatecelo sapere nei commenti!