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Yoko Taro e le sue spassose riflessioni sulle implicazioni sociali di Animal Crossing: Pocket Camp, il suo "game of the year"

Spassose e inquietanti considerazioni di Yoko Taro su Animal Crossing: Pocket Camp

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   12/12/2017

Yoko Taro, come ben saprete, è un personaggio alquanto bizzarro, come ha dimostrato di recente parlando delle sue aspirazioni nel mondo del porno.

L'autore di NieR: Automata, di recente, ha confidato che il suo game of the year personale è Animal Crossing: Pocket Camp, ma è giunto a questa conclusione anche dopo un'attenta riflessione sui contenuti del gioco Nintendo. C'è una sorta di interpretazione socio-politica dietro la lettura di Taro dell'apparentemente tranquillo e gioioso gioco mobile, che nascondi elementi decisamente satirici, sfociando quasi nell'inquietante. "Ho giocato la versione Nintendo 3DS e avete presente quel procione che vi fa pagare un mutuo senza che voi abbiate dato il consenso? È stato un po' come vedere la bancarotta di Lehman Brothers, dunque volevo vendicarmi nella versione mobile", ha spiegato Taro a Gamasutra.

Lo sviluppatore è rimasto un po' interdetto dal fatto che le azioni nella versione mobile siano più limitate rispetto alla versione 3DS, ma è comunque andato avanti nel gioco, facendo emergere degli aspetti "ancora più oscuri", secondo il designer. "Prendiamo per esempio quello che mangiano i mostri (così Taro chiama i graziosi abitanti del campeggio). I conigli sembrano erbivori ma possiamo vederli anche grigliare e mangiare pesce. Inoltre, maiali e mucche adorano il barbecue, anche se non possiamo vedere cosa cucinano. Che succede in questo ecosistema? Quando finisce la roba da mangiare, ci si rivolge al cannibalismo? C'è tutta questa differenza tra l'intelligenza degli uccelli e dei pesci? Se si cammina su due zampe e si parla, vuol dire che siamo al sicuro dalla caccia? Il valore della nostra vita è determinato dalla nostra intelligenza? Ci sono così tanti temi interessanti nascosti in questo gioco".

Yoko Taro prosegue poi con delle considerazioni anche sul sistema economico di Animal Crossing: "Bisogna prevedere quello che vogliono e darlo a loro in modo da avere una bella ricompensa. È una metafora per dire qualcosa? Perché dobbiamo raccogliere cose che stanno proprio accanto ai mostri per farli felici, come degli schiavi? Penso che questo rappresenti le divisioni tra le persone nella società classista".

E infine, l'inquietante piano definitivo di Taro: "Non ho messo alcun mobile dentro al mio camper eccetto una tanica di cherosene. Ho iniziato questo gioco per vendicarmi di quel procione, Tanukichi, ma ora ho un obiettivo diverso. Mi godrò questo gioco finché non brucerò tutta quella foresta".

Chissà se gli abitanti del campeggio sono al corrente di tutto questo, mentre festeggiano felici l'evento di Natale.