16

Nintendo, fine delle transizioni: Kimishima lascia nel miglior momento possibile un’azienda rimessa completamente in sesto

Shuntaro Furukawa deve capitalizzare e guardare al futuro

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   26/04/2018

La notizia del giorno è Nintendo, ossia il suo resoconto finanziario dell'anno fiscale appena trascorso, chiusosi il 31 marzo 2018, con l'annuncio di numerosi avvicendamenti ai vertici della società. A molti sarà sembrato incredibile veder rimpiazzato il presidente Tatsumi Kimishima (rimarrà al suo posto fino al 28 giugno 2018), dopo l'ottimo lavoro svolto in questi ultimi anni.

In realtà è andato tutto secondo programma: alla morte di Satoru Iwata, il suo compianto predecessore, era stato annunciato che Kimishima avrebbe guidato per un periodo di tempo limitato la transizione di Nintendo, periodo in cui avrebbe di fatto gestito le ultime decisioni di Iwata, tra le quali l'abbandono prematuro del fallimento Wii U a favore di Nintendo Switch (se ricordate fu Iwata a parlare per primo della console, pur non svelandone il nome).

Kimishima ovviamente ci avrà messo del suo, ma a livello personale si è sempre tenuto ai margini della scena, limitandosi a svolgere il suo compito con grande discrezione e, visti i risultati, competenza. Diciamo che, in termini strettamente tecnici, ha svolto la funzione di commissario straordinario: in un momento difficile è riuscito a ridare slancio alla società, inaugurando al contempo un periodo di austerity nell'immagine della dirigenza, ben visibile nella scomparsa dalla prima linea di personaggi come Satoru Shibata, oltretutto rimosso dalla direzione della divisione Europea di Nintendo, o Reggie Fils-Aime.

Il nuovo presidente, Shuntaro Furukawa, è molto più giovane di Kimishima (46 contro 68 anni), ma non è stato promosso per caso: parte del successo di Nintendo Switch è sicuramente attribuibile alla sua brillante direzione del settore marketing globale, oltre alla grande esperienza in ruoli dirigenziali. Difficile dire se farà bene anche nel ruolo di presidente dell'intera Nintendo, ma le prospettive sono decisamente buone, visto che il punto di partenza è ottimo.

Quale punto di partenza? 17,79 milioni di Switch vendute nel mondo, con una previsione per la fine dell'anno fiscale in corso, che si concluderà il 31 marzo 2019, di vendere altre 20 milioni di unità. Se consideriamo che Wii U in tutto il suo ciclo di vita ha venduto appena 13,56 milioni di unità, capirete che stiamo parlando di numeri ben più che positivi, numeri oltretutto accompagnati anche da grandissimi successi a livello di software: The Legend of Zelda: Breath of the Wild ha raggiunto quota 8.48 milioni di copie vendute, diventando il capitolo della serie di maggior successo di sempre; Super Mario Odyssey è andato oltre superando la fatidica soglia di 10 milioni di copie vendute, tallonato dall'incredibile Mario Kart 8 Deluxe il quale, pur essendo sostanzialmente una riedizione, ha toccato i 9,22 milioni di copie vendute. Se consideriamo anche tutti gli altri titoli andati oltre il milione di copie, capirete quanto possa essere roseo il quadro per una console con appena un anno di vita sulle spalle e con un futuro ancora tutto da scoprire davanti.

Insomma, Furukawa si trova nell'invidiabile condizione di dover gestire un immenso successo che ha prodotto profitti operativi per 177,5 milioni di yen e ridato lustro al nome di Nintendo, prima in affanno. Certo, a ben vedere si tratta di un'eredità pesante da gestire, che non va vanificata, ma per ora possiamo affermare che tutto gioca decisamente a suo favore.