Con un'affermazione che non mancherà di far alzare diversi sopraccigli, il general manager della divisione britannica di Electronic Arts ha voluto precisare che il cosiddetto "progetto Ten Dollar" del publisher non è atto a preservare la compagnia dai presunti danni provocati dal mercato dell'usato, bensì è un'idea per migliorare il valore dei giochi EA.
Il progetto prevede che, d'ora in poi, i giochi targati EA contengano un particolare incentivo per coloro che li comprano nuovi: nella fattispecie, almeno nella maggior parte dei casi, un codice con il quale è possibile scaricare DLC del valore di circa 10 dollari. Questo codice è univoco e può essere utilizzato una volta sola, ne conviene che chi arriva per secondo acquistando una copia usata del gioco in questione non vi trovi dentro il codice o che questo non sia comunque utilizzabile, essendo questo legato all'account del proprietario precedente.
Ci sono comunque progetti anche più drastici in atto, come quello per i giochi EA Sports che pare abbiano l'accesso al comparto multiplayer online legato al codice in questione, dunque anche solo per giocare in multiplayer un utente di seconda mano dovrebbe riscattare il codice pagando l'equivalente dei famosi 10 dollari. Keith Ramsdale tiene comunque a specificare che la scelta effettuata è "tutta a beneficio del consumatore, basata sul miglioramento dell'esperienza" e "non una misura difensiva contro l'usato". Tuttavia, come suggerito da molti, se il codice collegato ai DLC aggiuntivi può sembrare in effetti un valore aggiunto al gioco nuovo, il fatto di rendere esclusivamente legato all'acquisto di prima mano il comparto multiplayer online ha tutto l'aspetto di una sorta di declassamento del gioco usato.