Due distinti report inviati a Kotaku da due dipendenti canadesi di EB Games, sussidiaria di Gamestop, parlano della rimozione della distinzione tra giochi usati e giochi nuovi nelle targhette sulle custodie esposte nei negozi della catena.
Una mossa preoccupante che sembra essere realtà anche se i report sono personali e non c'è nulla di ufficiale. Ma il documento interno diretto ai dipendenti di EB Games sembra quasi mirato a depistare gli acquirenti che potrebbero acquistare un gioco usato senza saperlo. Questo creerebbe dei problemi nel caso della presenza di righe sul disco o dell'assenza dell'online pass che ormai è la prassi per molti titoli.
Ovviamente non è detto che la politica si estenda all'esterno del Canada e non sappiamo se coinvolgerà anche i negozi Gamestop sparsi per il mondo. In ogni caso, se confermata, questa mossa non metterebbe certo in buona luce EB Games nemmeno nei confronti dei publisher visto che il documento interno parla anche di mettere i titoli usati (su cui la catena guadagna il 100%) davanti a quelli nuovi.
Se a questo aggiungiamo anche la speculazione, che vede spesso titoli usati messi in vendita a prezzi maggiori rispetto a quelli delle copie nuove, il quadro si fa preoccupante, non solo per noi videogiocatori ma per un mercato globale che, nonostante i recenti disastri economici, continua ad abusare della fiducia degli acquirenti.
Fonte: Kotaku