La CMA, l'organo antitrust inglese, ha ricevuto la nuova proposta di accordo per l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft e ha annunciato l'avvio di una nuova indagine, con l'iter che ripartirà dalla fase 1 e il vecchio accordo che è stato bloccato definitivamente.
L'accordo ristrutturato prevede che i diritti dello streaming cloud dei giochi di Activision Blizzard vadano in toto a Ubisoft per 15 anni.
La CMA ha prevalso
"Per dare effetto legale finale a quella decisione, la CMA ha emesso oggi un Ordine Finale che vieta l'accordo originale su base mondiale," si può leggere nel riepilogo del caso pubblicato dal governo inglese, che poi spiega come funzionerà la nuova indagine, che seguirà l'iter ufficiale della CMA e inizierà dalla Fase 1, con la scadenza prevista per prendere una decisione definitiva che è stata fissata al 18 ottobre 2023, giorno in cui scadrà anche l'accordo tra ABK e Microsoft.
"Nell'ambito dell'accordo ristrutturato, Microsoft non acquisirà i diritti cloud per i giochi esistenti di Activision su PC e console, né per i nuovi giochi rilasciati da Activision nei prossimi 15 anni (ad eccezione dell'Area Economica Europea). Invece, questi diritti saranno ceduti a Ubisoft Entertainment SA (Ubisoft) prima dell'acquisizione di Activision da parte di Microsoft." possiamo leggere sul sito del governo inglese, che prosegue: "Microsoft ha dichiarato che l'accordo ristrutturato è destinato a affrontare le preoccupazioni espresse nel Rapporto Finale della CMA di aprile. In particolare, la transazione mira a fornire a un fornitore indipendente di contenuti di terze parti, Ubisoft, la capacità di fornire i contenuti di Activision a tutti i fornitori di servizi di cloud gaming (compreso Microsoft stesso). Ubisoft potrà concedere in licenza i contenuti di Activision attraverso diversi modelli di business, inclusi servizi in abbonamento. L'accordo propone anche che Ubisoft abbia la facoltà di richiedere a Microsoft di fornire versioni dei giochi su sistemi operativi diversi da Windows."
Da notare come nel comunicato inglese vanga sottolineato più volte come il nuovo accordo sia sostanzialmente diverso dal vecchio e come vada a rispondere alle preoccupazioni espresse dalla CMA. Viene poi detto che "Questo non è un via libera" e che la CMA valuterà "attentamente e obiettivamente i dettagli dell'accordo ristrutturato e il suo impatto sulla concorrenza, anche alla luce dei commenti di terze parti. Il nostro obiettivo non è cambiato: qualsiasi futura decisione su questo nuovo accordo garantirà che il crescente mercato del cloud gaming continui a beneficiare di una concorrenza aperta ed efficace che favorisca l'innovazione e la scelta."
La CMA ha quindi invitato le terze parti a inviare di nuovo delle email con cui illustrare i possibili effetti della fusione sul mercato inglese.
Nella nota finale, vengono spiegati meglio anche i termini dell'accordo tra Microsoft e Ubisoft, che danno all'editore francese enormi poteri, compreso quello di vendere le versioni cloud dei giochi di Activision Blizzard:
"Ubisoft compenserà Microsoft per i diritti di streaming cloud dei giochi di Activision attraverso un pagamento unico e attraverso un meccanismo di prezzo all'ingrosso basato sul mercato, inclusa un'opzione che supporta la tarificazione basata sull'utilizzo. Le condizioni della transazione permetteranno a Ubisoft di commercializzare questi diritti a qualsiasi altro fornitore di servizi di cloud gaming (compreso Microsoft stesso). Ubisoft avrà la capacità di concedere in licenza a terze parti i diritti di streaming cloud dei giochi di Activision in qualsiasi modello di business, incluso il modello di acquisto, i servizi di abbonamento multigioco o qualsiasi altro modello che possa emergere. Ubisoft avrà anche la possibilità, previo pagamento, di richiedere a Microsoft di adattare i titoli di Activision a sistemi operativi diversi da Windows, come Linux, se decide di utilizzare o concedere in licenza i diritti di streaming cloud dei titoli di Activision a un servizio di cloud gaming che utilizza un sistema operativo diverso da Windows."