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Activision Blizzard: tutelare la concorrenza significa difendere la posizione da leader di Sony?

Letto il documento con cui la CMA ha frenato l'acquisizione di Activision Blizzard, ci siamo posti alcune domande su che cosa o chi si stia cercando di tutelare.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   08/02/2023
Activision Blizzard: tutelare la concorrenza significa difendere la posizione da leader di Sony?

Il lungo documento della Competition and Markets Authority (CMA) con cui viene spiegato perché è stato tirato il freno a mano all'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, ponendo delle condizioni che immaginiamo siano difficilmente accettabili da parte della casa di Redmond (attualmente se si scorporano Call of Duty e Blizzard da Activision, che ne rimane?), sposa in toto la posizione espressa da Sony sulla transazione, non facendo però ben capire cosa si stia cercando di tutelare.

Nei 76 paragrafi che lo compongono, infatti, ci sono diversi fraintendimenti, chiamiamoli così, che francamente non ci aspettavamo. Ad esempio nel quarto paragrafo si afferma che Xbox e PlayStation corrono fianco a fianco, quando in realtà è abbastanza noto che Sony sia dominante sul mercato console (basta vedere i numeri dei risultati finanziari delle compagnie degli ultimi anni). Inoltre si ribadisce il pregiudizio verso Microsoft e il suo presunto piano di rendere Call of Duty esclusivo per Xbox (o con vantaggi sostanziali per Xbox), negato più volte da Spencer e i suoi, anche con gesti concretissimi come l'accordo con Nintendo per portare la serie sulle sue console (Nintendo che, evidentemente, non merita tutele e che, come vedremo, viene di nuovo denigrata).

Per quanto riguarda il cloud gaming, la CMA parla di vantaggi derivanti dal lancio di giochi quali i Call of Duty e World of Warcraft sui servizi di Microsoft, non considerando che i primi sono multipiattaforma e che il secondo esiste solo su PC. Inoltre, parlando della leadership di Xbox in ambito cloud, si dimentica il dettaglio che Microsoft l'ha ottenuta investendo moltissimo su questa tecnologia nel corso degli anni, lì dove i concorrenti diretti hanno latitato perché forti della loro posizione dominante sul mercato tradizionale. Di fatto Microsoft si è spostata su un settore che gli altri hanno ignorato o sottovalutato e da qui ne deriva il vantaggio attuale.

Detto questo, è dal paragrafo 42 in poi che emergono le considerazioni più controverse. Nel paragrafo 42 viene esaminata la disponibilità di COD sulle diverse console. Viene notato che la serie è disponibile solo su Xbox e PlayStation, perché "le console di Nintendo non concorrono direttamente" con le altre due. Il motivo? Le specifiche delle sue console e il tipo di titoli che vende, più orientati verso le famiglie. "Attualmente Nintendo non offre COD e non abbiamo visto prove che suggeriscano che le sue console siano tecnicamente in grado di farcela con la stessa qualità di gameplay di Xbox e PlayStation nell'immediato futuro." Ovvio, verrebbe da dire. Infatti non crediamo che l'accordo tra Microsoft e Nintendo sia riferito al 2023 o al 2024, ma agli anni successivi e, probabilmente, sia legato al lancio della nuova console della casa di Mario. Anche perché Microsoft non ce la farebbe mai a realizzare delle versioni Nintendo Switch dei COD in così breve tempo, pur volendo. La CMA sa come funziona lo sviluppo dei videogiochi?

Infine stupiscono i ben sei paragrafi spesi a spiegare la posizione di PlayStation (42, 43, 44, 45, 46 e 47), in cui viene detto che COD è fondamentale per la piattaforma e che nel caso in cui il franchise diventasse esclusivo Xbox (cosa che, ricordiamo, è stata negata più volte anche con la preparazione di contratti che vincolavano Microsoft a lasciare il franchise su PlayStation per almeno altri dieci anni), PlayStation perderebbe utenti (nell'ordine del 24% dei giocatori di COD sulla piattaforma), che passerebbero dall'altra parte. Inoltre, quelli che rimarrebbero spenderebbero di meno, andando a intaccare i ricavi di Sony.

Aspettate, la CMA ci sta per caso dicendo che per tutelare la concorrenza bisogna difendere la posizione preminente di Sony? Chi acquista i COD su Xbox non deve avere vantaggi per non danneggiare la multinazionale giapponese, che paga per dare vantaggi a chi li acquista su PlayStation? E ancora: per tutelare la concorrenza si impedisce a Nintendo anche solo di provare a concorrere? Tanto fa giochi per famiglie e ha l'hardware che è una baracca...

Certo, se poi la tesi è che COD diventerebbe una risorsa strategica per Microsoft, allora questo lo sapevamo già. Del resto se vuole spendere quasi 70 miliardi di dollari per l'acquisizione non è certo per perdere utenti, ma per guadagnarli.