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Amazon contro Perplexity, il browser IA che fa acquisti finisce nel mirino, ma la startup replica: "è bullismo"

Amazon ordina a Perplexity di fermare gli acquisti automatici del suo browser AI, ma la startup risponde parlando di "bullismo digitale".

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   05/11/2025
Amazon contro Perplexity

Negli Stati Uniti è scoppiata una grande controversia sul ruolo dei browser basati su intelligenza artificiale. Lo scontro vede protagoniste Amazon e Perplexity AI, la startup nota per il suo motore di ricerca conversazionale e per il browser Comet. Quest'ultimo, presentato come un assistente personale alimentato da IA, può tra le varie funzioni anche effettuare acquisti online per conto degli utenti.

Amazon non ha gradito la cosa e ha inviato una lettera legale per intimare a Perplexity di bloccare immediatamente questa funzionalità. La risposta della startup non si è fatta attendere: l'ha definita una forma di bullismo aziendale e un tentativo di soffocare l'innovazione nel campo dell'intelligenza artificiale.

La lettera di Amazon

Amazon contesta che gli agenti AI di Perplexity possano eseguire transazioni sul suo sito senza un'autorizzazione formale e senza che l'azienda possa controllare l'esperienza d'acquisto. Nel post pubblicato sul proprio blog ufficiale, il gruppo di Seattle spiega che "le applicazioni di terze parti che offrono la possibilità di effettuare acquisti per conto di clienti di altre aziende devono operare in modo aperto e nel rispetto delle regole del fornitore del servizio". Il principio, secondo Amazon, è lo stesso che regola i servizi di consegna o le app di prenotazione: l'intermediazione è consentita solo se avviene in modo trasparente e controllabile.

La prima pagina della lettera di diffida di Amazon
La prima pagina della lettera di diffida di Amazon

Amazon sostiene inoltre che l'uso del browser Comet "peggiora in modo significativo" l'esperienza del cliente, perché rimuove elementi fondamentali del suo ecosistema commerciale, come la possibilità di mostrare raccomandazioni, promozioni e risultati sponsorizzati. L'azienda ritiene che gli acquisti automatici compromettano il rapporto diretto con l'utente, riducendo la fiducia e alterando la percezione dei contenuti.

La risposta di Perplexity

Dal canto suo, Perplexity AI ha replicato duramente alle accuse. In una dichiarazione pubblica ha affermato che "Amazon dovrebbe apprezzare una funzione che semplifica gli acquisti, perché più semplicità significa più transazioni e clienti più soddisfatti". La startup accusa Amazon di voler mantenere un controllo totale sul comportamento degli utenti, privilegiando la pubblicità e le offerte mirate rispetto all'esperienza reale del consumatore.

Al momento X/Twitter ha dei problemi
e non è possibile caricare il post

Perplexity aggiunge inoltre che la posizione di Amazon appare incoerente, visto che lo stesso amministratore delegato Andy Jassy ha recentemente espresso l'intenzione di collaborare con agenti IA di terze parti. Secondo l'azienda, si tratta di una contraddizione: un po' come permettere a un cliente di farsi aiutare da un personal shopper, ma solo se quest'ultimo lavora per il negozio stesso.

Al momento Perplexity non sembra intenzionata a fare marcia indietro. Il team legale della società ha ricevuto la lettera di "cease and desist" da Amazon ma, secondo le fonti citate da Bloomberg, non avrebbe interrotto la funzione incriminata né annunciato modifiche al funzionamento del browser Comet. Il rischio è che la disputa si sposti presto in tribunale, aprendo un precedente importante per tutti gli sviluppatori di agenti AI capaci di operare in modo autonomo sul web.