La controversia tra xAI, la startup di Elon Musk, e i colossi Apple e OpenAI entra ufficialmente nel vivo. Come riportato da Bloomberg, il giudice distrettuale del Texas Mark Pittman ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata da Apple e OpenAI, stabilendo che le due aziende dovranno proseguire nel processo e presentare ulteriori argomentazioni a sostegno della loro posizione.
La causa è stata avviata nell'agosto 2025, quando xAI ha accusato Apple e OpenAI di aver stretto un accordo volto a dominare il mercato dell'intelligenza artificiale generativa. Secondo la denuncia, Apple sarebbe stata "colta alla sprovvista dai progressi dell'IA" e avrebbe quindi scelto di collaborare con OpenAI come strategia per difendere il proprio predominio nel settore smartphone.
Qual è l'elemento centrale della disputa tra OpenAI, Apple e xAI?
L'elemento centrale della disputa riguarda l'integrazione di ChatGPT in Siri, una collaborazione annunciata da Apple senza estendere opportunità simili ad altri sviluppatori. xAI sostiene che questa integrazione conferisca un vantaggio competitivo ingiustificato a ChatGPT, poiché gli utenti iPhone che desiderano un chatbot integrato non avrebbero alternative reali.
Sebbene sia possibile scaricare app come Grok o altri assistenti AI dall'App Store, xAI sostiene che queste non offrano la stessa "funzionalità, usabilità e integrazione" garantite dalla partnership Apple-OpenAI. La denuncia afferma inoltre che Apple avrebbe "deprioritizzato" le app concorrenti nel suo store, limitando la visibilità di Grok e privandolo della possibilità di accedere ai dati generati da miliardi di utenti iPhone, dati invece a cui ChatGPT può attingere attraverso Siri
xAI ha dichiarato di essere stata "rifiutata" da Apple, in favore di OpenAI
xAI ha anche dichiarato di aver cercato un'integrazione ufficiale con Apple Intelligence, venendo però rifiutata senza spiegazioni. Apple e OpenAI, in una memoria depositata all'inizio del mese, hanno respinto con forza le accuse, sostenendo che non esiste alcun accordo di esclusiva e che Apple rimane libera di collaborare con altri chatbot in futuro.
Secondo le due aziende, la causa sarebbe infondata e basata su supposizioni non supportate da evidenze. xAI, dal canto suo, chiede alla corte di bloccare quello che definisce un "piano anticompetitivo" e di riconoscere "miliardi di dollari" di risarcimento danni.