Apple potrebbe essere costretta a interrompere le vendite di alcuni modelli di iPhone negli Stati Uniti. La causa è una disputa legale che coinvolge BOE, fornitore cinese di display OLED, accusato da Samsung di aver copiato tecnologie di produzione riservate. La notizia arriva da una sentenza preliminare della U.S. International Trade Commission (ITC), che - salvo interventi presidenziali - potrebbe trasformarsi in un divieto effettivo di importazione e commercializzazione già a partire da novembre 2025.
Il cuore della questione riguarda la violazione di segreti industriali. Samsung Display ha avviato un procedimento formale presso la ITC contro BOE, sostenendo che quest'ultima abbia utilizzato indebitamente informazioni riservate per replicare i propri processi produttivi legati alla realizzazione di pannelli OLED. Secondo quanto riportato dalla testata coreana ET News, la Commissione avrebbe riconosciuto la fondatezza delle accuse, stabilendo, almeno per ora, che sussistano gli estremi per un blocco commerciale.
Il contenzioso tra Samsung e BOE
Apple si rifornisce di display per iPhone da tre fornitori principali: Samsung, LG e BOE. L'azienda di Cupertino utilizza i pannelli BOE principalmente sui modelli non Pro, ovvero quelli privi di tecnologia ProMotion. Di conseguenza, un eventuale divieto colpirebbe in modo diretto le versioni base di iPhone 16 attualmente in commercio e, con ogni probabilità, anche i futuri iPhone 17 e iPhone 17 Air, previsti con display simili. I modelli di fascia alta, invece, rimarrebbero esclusi dal provvedimento, almeno allo stato attuale.
Il meccanismo attraverso cui l'ITC può intervenire è già stato sperimentato in passato. Lo stesso ente, infatti, ha vietato ad Apple la vendita e l'importazione di Apple Watch con il sensore per l'ossigeno nel sangue, dopo aver stabilito la violazione di brevetti appartenenti alla società Masimo. In quel caso, Apple ha dovuto disattivare la funzione nei dispositivi venduti sul mercato statunitense, conformandosi al provvedimento.
Nel caso della disputa tra Samsung e BOE, la sentenza definitiva è attesa per il mese di novembre. Sebbene si tratti ancora di una decisione preliminare, è raro che la ITC cambi orientamento nelle fasi successive, soprattutto quando si tratta di casi riguardanti concorrenza sleale o violazioni di segreti commerciali. Qualora il provvedimento venisse confermato e non ricevesse un veto da parte dell'esecutivo statunitense, Apple sarebbe costretta a rimuovere dal proprio catalogo statunitense ogni modello contenente componenti forniti da BOE.
Sul piano industriale, una tale misura avrebbe conseguenze concrete per Apple, che dovrebbe riorganizzare in tempi brevi la propria catena di approvvigionamento, facendo affidamento esclusivamente su Samsung e LG per i display destinati ai modelli di fascia media. Questo comporterebbe non solo un possibile aumento dei costi, ma anche potenziali difficoltà nel garantire la disponibilità dei nuovi dispositivi in vista del lancio di fine anno. Ad oggi, infatti, BOE è uno dei fornitori di punta di Apple, non solo per smartphone.
Il contenzioso ha anche una portata geopolitica non trascurabile. Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, già evidenti in numerosi settori, trovano in vicende come questa ulteriori motivi di frizione. La questione coinvolge direttamente temi sensibili come la proprietà intellettuale, la trasparenza nelle pratiche industriali e l'autonomia delle filiere produttive nel settore tech. Al momento non è chiaro se Apple abbia già iniziato a intervenire sul design produttivo dei prossimi modelli o se stia considerando alternative per evitare interruzioni nelle forniture.
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