26

Apple vs Epic Games: i V-Bucks, i limiti per comprarli e le restrizioni di iOS nell'udienza di oggi

L'udienza tra Apple e Epic Games continua a scavare nel rapporto tra le due aziende: oggi le attenzioni erano intorno ai V-Bucks, ai limiti per comprarli e le restrizioni di iOS.

NOTIZIA di Luca Forte   —   05/05/2021

L'udienza tra Apple e Epic Games continua a scavare nel rapporto tra le due aziende, portando in luce gli accordi, le frizioni e molti dei segreti dell'industria dei videogiochi. Nella sentenza di ieri le aziende hanno discusso sui V-Bucks, sulla libertà e sulle restrizioni che i giocatori hanno di comprarli e anche sulle restrizioni che iOS impone ai partner.

Come era prevedibile in un'udienza del genere, i V-Buks, la moneta virtuale di Fortnite, sono al centro di tutto il processo. Soprattutto il modo con il quale possono essere comprati e le percentuali dei guadagni che ogni azienda riceve da queste transazioni. Apple, per esempio, a differenza di Sony e Nintendo, partecipa all'iniziativa "cross-wallet play". In altre parole i giocatori possono portarsi in giro per le varie piattaforme non solo gli oggetti di gioco, ma anche il proprio conto in V-Bucks. Questo vuol dire che una persona può comprare V-Bucks con soldi reali su Android o Xbox e poi spenderli su iOS, senza che Apple veda dei ricavi.

I giocatori possono comprare i V-Bucks direttamente da sito di Epic Games attraverso Safari e trasferirli su iOS senza che Apple prenda un centesimo, hanno stressato gli avvocati di Cupertino. "È vero," ha dovuto ammettere Tim Sweeney "ma è un'opzione molto poco attraente e comoda per i nostri giocatori". Una cosa che il giudice Yvonne Gonzalez Rogers non ha trovato un male assoluto, dato che eviterebbe acquisti compulsivi da parte dei giocatori più giovani.

Il problema, però, ha risposto Epic Games, è che Apple fa di tutto per ostacolare questo genere di iniziative. Per parlare di questa cosa Epic Games ha portato Benjamin Simon, il CEO di Yoga Buddhi. La compagnia, infatti, ha avviato diverse iniziative per spingere i consumatori a spostarsi sul loro sito web, ma Apple renderebbe quasi impossibile questa pratica. Apple avrebbe rifiutato diverse versioni dell'app che incentiverebbero il passaggio alla versione web. È vero che ci sono anche altri metodi per raggiungere i clienti, ma anche in questo caso sono molto poco intuitivi. Per Apple, invece, i due dirigenti stanno ingigantendo un problema molto piccolo, perchè è vero che potrebbe essere un po' più scomodo ottenere gli sconti, ma questo non significherebbe un atteggiamento monopolista da parte dell'azienda di Cupertino.

L'udienza del processo durerà ancora tre settimane.