Lo scorso mese, Microsoft ha sorpreso molti annunciando una partnership con ASUS per il lancio di ROG Xbox Ally e ROG Xbox Ally X: due dispositivi portatili che promettono di unire il meglio di un PC handheld basato su Windows 11 con l'esperienza integrata dell'ecosistema Xbox.
Si tratta di prodotti che si inseriscono in una fascia di mercato in rapida espansione, quella dei PC da gaming in formato console portatile. Un segmento che negli ultimi anni ha visto l'ingresso di attori sempre più agguerriti, come Steam Deck di Valve, Lenovo Legion GO, la stessa ASUS con il ROG Ally "standard" (senza Xbox), e MSI Claw, solo per citarne alcuni. In un panorama sempre più affollato e competitivo, per forza di cose il prezzo di lancio determina il destino commerciale di un prodotto: tra un successo clamoroso e un sonoro flop, la differenza potrebbe stare tutta lì.
Arriviamo al cuore della questione: i prezzi di listino ufficiali non sono ancora stati annunciati, ma ormai si tratta di un segreto di Pulcinella. Nelle scorse ore, il noto leaker billbil-kun ha rivelato che ASUS ROG Xbox Ally, il modello base, sarà disponibile a 599 euro, mentre la più potente ROG Xbox Ally X, dotata di processore AMD Z2 Extreme e 24 GB di RAM, verrà proposta a 899,99 euro. I preordini, secondo le indiscrezioni, partiranno il 20 agosto sul sito ufficiale di Microsoft. Normalmente, il consiglio sarebbe quello di prendere con cautela le informazioni non ufficiali, ma in questo caso la fonte è praticamente infallibile. Inoltre, le cifre corrispondono a quelle trapelate dallo store ASUS spagnolo qualche settimana fa e sono perfettamente in linea con i prezzi dei modelli ROG Ally e Ally X lanciati lo scorso anno.
Prezzi elevati? Dipende da cosa ci si aspetta
A prima vista, i 599€ per il modello base e 899,99€ per la versione X potrebbero sembrare cifre elevate, soprattutto se confrontate con console tradizionali come Nintendo Switch o persino Steam Deck. Tuttavia, è importante considerare che questi dispositivi non sono semplici console: sono PC da gaming portatili, con hardware di fascia media o alta, sistema operativo Windows 11 e accesso diretto all'intero ecosistema Xbox, incluso Game Pass. Offrono anche piena compatibilità con gli store digitali più diffusi, come Steam ed Epic Games Store, e permettono di giocare in tre modalità principali: nativamente, tramite Xbox Cloud Gaming o in remote play collegandosi a una console Xbox sulla stessa rete, in maniera simile a quanto avviene con PlayStation Portal. In questo senso, il prezzo riflette una versatilità che vanno ben oltre il classico gaming da divano.
Un altro elemento, forse meno rilevante per il consumatore finale ma comunque cruciale nella definizione del prezzo, è la natura del mercato a cui questi dispositivi si rivolgono. A differenza delle console tradizionali, pensate per il grande pubblico e prodotte in volumi di decine di milioni di unità nel corso degli anni, i PC handheld da gaming rappresentano ancora un segmento di nicchia, seppur in rapida espansione. Inoltre, sulla carta, richiedono un ricambio generazionale più frequente, il che si traduce in volumi di produzione più contenuti e, di conseguenza, costi unitari più elevati.
Detto ciò, il successo commerciale dipenderà da quanto il pubblico percepirà questo valore aggiunto. I giocatori più esigenti potrebbero vedere in ROG Xbox Ally X una vera alternativa al laptop da gaming, mentre altri potrebbero considerare il prezzo troppo vicino a quello di un desktop completo. La vera sfida sarà convincere gli utenti che la portabilità, la compatibilità e l'integrazione con Xbox valgono il costo.
In questo scenario, il rivale da battere resta Steam Deck, che ha dalla sua un prezzo d'ingresso più basso, la forza del brand di Valve e un sistema operativo solido e funzionale come SteamOS, ma è anche sul mercato da tre anni - un periodo non breve per un dispositivo di questo tipo. Invece, i confronti con Nintendo Switch 2 lasciano il tempo che trovano: paragonare un PC handheld a una console portatile ha poco senso, anche perché il pubblico di riferimento è profondamente diverso. Va detto, però, che la presenza del marchio Xbox potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo non indifferente. Se riuscisse ad attirare un numero significativo di nuovi utenti verso questa tipologia di prodotto, sarebbe già una grande vittoria per Microsoft. Voi che ne pensate?