È operativo da oggi il Fondo per l'Intrattenimento Digitale, ovvero il First Playable Fund da 4 milioni di euro, varato dal Governo per sostenere e rilanciare l'industria dei videogiochi in Italia.
Le prime notizie sul First Playable Fund risalgono a circa un anno fa e il decreto ministeriale era già stato pubblicato all'epoca del Governo Conte, poco prima della sua caduta. Dopo una gestazione più lunga del previsto, il Fondo per l'Intrattenimento Digitale è ora ufficialmente operativo, con i termini e le modalità di presentazione delle domande di accesso stabilite con l'ultimo decreto.
Le aziende che operano nel settore, ovvero team di sviluppo e publisher che hanno sede operativa in Italia, potranno iniziare a richiedere i contributi a partire dal 30 giugno 2021. Si tratta di una dotazione iniziale di 4 milioni di euro come contributi a fondo perduto in favore di progetti che, attraverso lo sviluppo delle fasi di concezione e pre-produzione, intendono realizzare un prototipo di videogioco destinato alla distribuzione commerciale.
Potete trovare tutte le informazioni al riguardo sul sito ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico, a questa pagina, dove una serie di linee guida stabiliscono le regole entro cui devono rientrare le compagnie che intendono accedere al fondo e gli specifici progetti a cui questo si rivolge.
"Con questo primo intervento mirato in Italia, dedicato al settore dei #videogames, sono previste misure di finanziamento a fondo perduto per il 50% delle spese sostenute nelle fasi di concezione e pre-produzione, come ad esempio costi per hardware, software e professionalità coinvolte", ha scritto in proposito l'On. Mirella Liuzzi, sottosegretaria di Stato al Ministero dello sviluppo economico. "Si punta così a dare una spinta decisiva a un settore in grande crescita e che vale globalmente 150 miliardi di dollari, un giro d'affari più alto rispetto alle industrie del cinema e della musica messe insieme.
Un Paese in grado di padroneggiare le nuove tecnologie riesce a tenere tutti a bordo in questo importante processo di transizione e cambiamento, del resto le potenzialità digitali dell'Italia in questo ambito sono indubbie ma ancora inespresse e ci auguriamo che grazie all'ingegno e dedizione dei professionisti del settore, si possa dare vita a un movimento in grado di competere nel più ampio scenario competitivo internazionale".