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Avete un radiatore nel vostro PC? State attenti perché potrebbero esserci brutte notizie

Secondo Igor Walloseck, alcuni dei radiatori per impianti a liquido potrebbero essere costruiti con materiali meno nobili di quanto indicato.

Avete un radiatore nel vostro PC? State attenti perché potrebbero esserci brutte notizie
NOTIZIA di Maicol Calegari   —   07/03/2024

Uno dei grandi piaceri e il primo e forse più noto approccio al mondo del modding passa attraverso l'installazione di un sistema di dissipazione a liquido per il proprio PC.
Il raffreddamento delle componenti del computer è, come sappiamo tutti, un elemento fondamentale che merita un'attenta fase di studio e pianificazione per permettere agli elementi che necessitano di raffreddamento di poter operare al meglio, entro i limiti imposti dal costruttore e a lungo nel tempo.
Alcune componenti ci arrivano già "pronte e dissipate" e solo da montare, come gli alimentatori o le schede video, mentre altre necessitano dell'installazione di sistemi di dissipazione più o meno spinti per poter operare, come i processori.
La necessità di affidarsi a soluzioni sempre più potenti è figlia della corsa agli armamenti che i produttori di chip hanno messo in campo praticamente dal primo momento: al netto di diverse architetture, la potenza deriva dalla frequenza.
Aumentare la frequenza significa aumentare il voltaggio, che di conseguenza aumenta consumi e calore.

I fornitori OEM sono necessari, ma vanno controllati

I radiatori testati dai colleghi di Igor's Lab
I radiatori testati dai colleghi di Igor's Lab

Per svolgere questi test, molto rigorosi, i colleghi di Igor's Lab si sono prodigati nel recuperare alcuni radiatori per sistemi a liquido e li hanno completamente disassemblati al fine di certificarne la qualità costruttiva e la presenza o meno di difetti e/o problemi.
Al netto dei risultati del test, di cui discuteremo più avanti, il vero e grande sconfitto da questo test è il controllo qualità.
Quando acquistiamo un prodotto potremmo essere portati a credere che il brand sulla scatola corrisponda all'effettivo costruttore di quel dato prodotto, ma in realtà non è così: pressoché qualsiasi produttore si affida a fornitori esterni, definiti OEM, che integrano le scelte estetiche e - per quanto possibile - diverse opzioni costruttive del loro cliente per produrre quel bene e immetterlo poi sul mercato.
I vantaggi di queste soluzioni sono di facile comprensione: c'è un enorme risparmio di risorse e denaro dati dall'assenza di una nuova linea produttiva dedicata a cui dover far fronte, semplicemente il brand indica come vuole che sia costruito quel determinato prodotto e lo riceve, senza dover far fronte a nessuno degli aspetti produttivi.

Controllo Qualità: una fase critica

Il test eseguito da Igor's Lab: attrezzatura che non si vede tutti i giorni, ma che dovrebbe essere normale trovare negli impianti produttivi
Il test eseguito da Igor's Lab: attrezzatura che non si vede tutti i giorni, ma che dovrebbe essere normale trovare negli impianti produttivi

La gestione con i fornitori OEM apre però ad alcuni problemi intrinseci che si devono affrontare: producendo in questo senso il brand non ha alcun tipo di controllo.
Dal momento dell'ordine secondo le specifiche e l'arrivo dei prodotti nei propri magazzini non c'è modo di avere controllo sulla fase produttiva, poiché di fatto è svolta da un'azienda terza.
Per ovviare a questo problema e mitigarlo - non risolverlo - si mettono in campo diverse soluzioni, tra cui affidarsi a fornitori storici che hanno molto a cuore il mantenimento della loro nomea e fare controlli a campione prima che i prodotti ricevuti siano messi in commercio.
Ovviamente questo controllo qualità ha un costo e sembra che non tutti siano stati disposti a pagarlo o abbiano preferito farlo pagare agli utenti come aggiunta sul prezzo finale. Questo da luogo ad un fenomeno di "fiducia" nei confronti dei propri fornitori, facendo affidamento quindi solo sulla buona parola che il partner di turno ha dato al brand che su quel prodotto ci sta mettendo invece logo e nome.

L'importanza dei test indipendenti

Questa dovrebbe essere la sezione interna di un radiatore in rame, peccato che non sia sempre così
Questa dovrebbe essere la sezione interna di un radiatore in rame, peccato che non sia sempre così

Dei radiatori testati da Igor's Lab ben la metà non si è rivelata aderente a quanto indicato nella scheda tecnica.
Ci troviamo d'accordo con i colleghi nel pensare che non sia una scelta fatta con volontà di danneggiare gli utenti finali, quanto una grave leggerezza che però dimostra una sistematica criticità circa il controllo qualità da parte sia dell'OEM che del brand che vende fisicamente il prodotto.
Al netto delle colpe o delle leggerezze, questa importante inchiesta dimostra - se mai fosse ancora necessario - quanto tenere sempre la guardia alta e poter contare e avere accesso a misurazioni e controlli sia fondamentale, specialmente se di terze parti.
Un dettaglio che è importante citare è che questa inchiesta non prende in considerazione l'aspetto prestazionale dei prodotti, quanto la qualità costruttiva degli stessi e il peso che questa può avere sulla durata del vostro sistema a liquido.
Addirittura uno dei prodotti testati non potrebbe essere venduto in Unione Europea, anche se questo test da parte di Igor's Lab ha permesso al brand di prendere le dovute misure e correggere subito il tiro per quello che ha indicato come una piccola partita con questo specifico problema.