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Berserk: l'influenza sui videogiochi e la possibilità di un degno adattamento

Berserk ha influenzato i videogiochi molto più di quanto possano far pensare i suoi adattamenti ufficiali e meriterebbe un gioco degno del suo nome.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   21/05/2021

La notizia della morte di Kentaro Miura, avvenuta il 6 maggio ma resta nota soltanto nelle prime ore di ieri dalla sua casa editrice Young Animals, non può non aver sconvolto chi ha vissuto il panorama manga e anime degli anni 90 e primi 2000. L'autore, scomparso a 54 anni, è legato soprattutto alla serie Berserk, iniziata nel 1989 e proseguita poi con alterna frequenza fino ad oggi, rimanendo sostanzialmente incompleta, vista la lentezza con cui procedeva da tempo anche a causa delle difficili condizioni di salute di Miura. Proprio un mese fa, la casa editrice aveva riferito che il manga sarebbe dovuto incorrere in un'altra pausa di durate indefinita, proprio mentre la storia sembrava ormai avvicinarsi al suo climax finale, e purtroppo non vedremo mai la conclusione pensata da Miura, che ha lasciato il lavoro proprio alla soglia del probabile combattimento finale tra Gatsu e Grifis. È possibile che qualcun altro decida di portare avanti la storia a darle una conclusione, ma non portando la firma dell'autore originale non potrà mai definirsi come la vera fine della straordinaria epopea fantasy di Berserk.

Potremmo però essere ancora in tempo per vedere un buon adattamento della serie in videogioco, qualcosa che sicuramente è mancato, nonostante Berserk abbia avuto un'influenza indubitabile sulla costruzione di un certo immaginario fantasy dallo stile particolarmente oscuro. Non ha certo inventato il dark fantasy in senso lato, ma lo stile di Miura, sia per quanto riguarda narrazione e caratterizzazione dei personaggi che per il suo particolare disegno, ha sicuramente lasciato un segno indelebile in un'accezione particolare del fantastico d'ispirazione medievale, peraltro teso su un peculiare equilibrio tra una visione tradizionalmente occidentale del fantasy, filtrata attraverso il gusto nipponico. L'epica di Berserk ha poco di aulico e molto di terreno, nonostante l'intromissione di elementi metafisici: l'eroismo di Gatsu deriva soprattutto dalla disperazione e dalla sofferenza profonda, che l'ha accompagnato dalla gioventù fino alla fase più avanzata, salvo la breve parentesi dell'"età d'oro" della Squadra dei Falchi. In questo senso il titolo è alquanto emblematico: Berserk come il "soldato pazzo", il possente guerriero reso invincibile dal dolore e dall'odio, che molte volte è cieco e obnubilato.

Kentaro Miura ha lasciato incompleto il suo Berserk, ma la sua influenza è ben visibile anche in molti videogiochi
Kentaro Miura ha lasciato incompleto il suo Berserk, ma la sua influenza è ben visibile anche in molti videogiochi

Non ci vuole molto a trovare una possibile associazione perfetta in ambito videoludico: i souls-like originali hanno tratto - anche dichiaratamente, stando a quanto riferito dagli stessi From Software - grande ispirazione dall'opera di Miura e proprio dagli autori nipponici sarebbe bello vedere un adattamento in videogioco di Berserk. Tuttavia, non è cosa semplice: la vicinanza si ritrova soprattutto nell'atmosfera oscura e nel senso di oppressione dato dalla minaccia costante di un nemico soverchiante e dalla redenzione attraverso la rabbia inarrestabile e la sofferenza. Per il resto, Berserk si basa su una narrazione ben più sviluppata ed esplicita di quanto i From Software abbiano dimostrato di costruire con i loro giochi, dunque un adattamento potrebbe essere comunque parziale. Qualcosa di vicino alla costruzione di un mondo vicino a quello tratteggiato da Miura l'abbiamo visto in Dragon's Dogma, ispirato in parte a Berserk a detta dello stesso Hideaki Itsuno (le armature a tema ufficiali ne costituivano una prova palese), sebbene molto più tendente al fantasy da RPG occidentale standard.

D'altra parte, cogliere in pieno tutti gli aspetti della composita anima di Berserk in un videogioco sarebbe impossibile: il gioco per Dreamcast cercava semplicemente di riproporre parte della storia del manga in forma interattiva, semplicemente alternando sequenze d'intermezzo e fasi di combattimento, ma fallendo alquanto sia nell'essere un gioco interessante che nel proporre un'interpretazione interessante dell'opera originale. Forse più vicino a parte dello spirito originale è il musou Berserk and the Band of the Hawk, in quanto capace di riproporre in maniera piuttosto fedele almeno l'interpretazione di Gatsu alle prese con interi eserciti di nemici, più o meno con gli stessi risultati, ma fallendo nel proporre qualsiasi altro aspetto del manga/anime. Alla fine, quello in cui possiamo sperare è forse un'interpretazione libera del soggetto e in questo caso potrebbe venire fuori veramente un buon souls-like (come quelli di From Software) oppure un action RPG (magari da parte del team Capcom di Dragon's Dogma) basato sull'universo di Berserk, e non propriamente sulla sua storia e sul suo protagonista. Oppure, semplicemente, dovremo accettare il fatto di non poter vedere più nulla del genere, limitandoci a notare come l'opera di Miura si trovi sparsa in molti elementi di tanti videogiochi, come parte del sostrato culturale popolare che ha portato alla loro creazione. Cosa che, d'altra parte, rappresenta il lascito più importante.