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Blizzard abbandona la Cina, a gennaio Overwatch, WoW e molti altri chiuderanno i battenti

A partire da gennaio, Overatch 2, World of Warcraft e molti altri giochi Blizzard non saranno più disponibili in Cina.

Blizzard abbandona la Cina, a gennaio Overwatch, WoW e molti altri chiuderanno i battenti
NOTIZIA di Stefano Paglia   —   17/11/2022

A sorpresa, oggi Blizzard ha annunciato che sospenderà la maggior parte dei suoi giochi in Cina a causa della conclusione dell'accordo di licenza stipulato con NetEase.

A partire dal 23 gennaio 2023 World of Warcraft, Hearthstone, Warcraft III: Reforged, Overwatch 2, la serie StarCraft, Diablo 3, Heroes of the Storm e altri titoli della casa di Irvine non saranno più disponibili in territorio cinese. Discorso differente per Diablo Immortal che è coperto da un accordo di licenza separato e quindi rimarrà operativo.

"Blizzard Entertainment ha accordi di licenza con NetEase dal 2008, che coprono la pubblicazione dei giochi Blizzard in Cina. Le due parti non hanno raggiunto un'intesa per rinnovare gli accordi che sia coerente con i principi operativi e gli impegni della compagnia nei confronti di giocatori, dipendenti, per questo gli accordi scadranno nel gennaio 2023", recita il comunicato stampa diramato da Blizzard.

La compagnia di Irvine sospenderà le vendite dei propri giochi in Cina nei prossimi giorni e i giocatori riceveranno dei dettagli sui prossimi passi a breve. Blizzard manterrà gli impegni in essere fino a gennaio e quindi le prossime uscite come World of Warcraft: Dragonflight, Heartstone: March of the Lich King e la Stagione 2 di Overwatch saranno disponibili anche in territorio cinese entro la fine dell'anno come da programma.

Si tratta di una decisione clamorosa da parte di Blizzard che ha deciso, almeno per il momento, di rinunciare a un mercato molto proficuo. Giusto per fare un esempio, il numero di giocatori attivi di Diablo Immortal è passato da 20 a 30 milioni in una sola settimana dopo il debutto del gioco in Cina.

World of Warcraft Dragonflight, un'artwork dell'espansione
World of Warcraft Dragonflight, un'artwork dell'espansione

D'altro canto la situazione videoludica in Cina è cambiata di recente grazie alle nuove restrizioni imposte dal governo. Ad esempio, sono stati allungati i tempi di approvazione dei videogiochi di otto mesi ed è stato imposto un limite alle ore di gioco per i minori di 18 anni, con la conseguenza che per la prima volta in 14 anni Blizzard ha registrato un calo di utenti e profitti in Cina.

In un'email inviata alla redazione di PC Gamer, un portavoce di Blizzard ha smentito sul nascere voci relative a possibili controversie con NetEase.

"Continuiamo ad avere un rapporto di grande successo con NetEase, ed è del tutto falso suggerire che ci siano state controversie finanziarie", recita la mail inviata dal portavoce della compagnia di Irvine.