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Blizzard risponde alle accuse di discriminazione razziale di un ex dipendente

Blizzard scrive di prendere molto seriamente le segnalazioni di comportamenti inappropriati all'interno dell'azienda. La creazione di un ambiente lavorativo rispettoso è una priorità.

NOTIZIA di Davide Spotti   —   10/01/2019

Blizzard ha diramato un comunicato ufficiale per rispondere alle recenti accuse sollevate da Jules Murillo-Cuellar, ex membro del Team Esport. Recentemente l'uomo aveva raccontato di essere stato oggetto di discriminazioni razziali durante il suo periodo lavorativo all'interno dell'azienda.

La casa di sviluppo di Overwatch ha quindi voluto ribadire l'importanza di conservare un ambiente lavorativo sano e rispettoso delle diversità. Murillo-Cuellar aveva dichiarato che le situazioni spiacevoli si sarebbero intensificate durante la sua permanenza nella compagnia, rendendogli impossibile lavorare in modo sereno e fare squadra con il resto del team. Osservazioni che sarebbero state puntualmente evidenziate ai supervisori delle risorse umane di Blizzard, senza esito.

"Sebbene l'azienda preferisca non commentare le singole problematiche del personale, possiamo condividere che un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso sia estremamente importante per noi. Abbiamo una politica contro le molestie e la discriminazione e prendiamo molto sul serio le segnalazioni di comportamenti inappropriati", ha scritto Blizzard nella nota ufficiale.

"Esistono diversi metodi che i dipendenti devono seguire qualora sperimentassero o osservassero comportamenti inappropriati. Tutte le affermazioni relative a presunte molestie e discriminazioni che sono state sottoposte alla nostra attenzione sono state investigate e adottiamo misure laddove sia necessario. Ci impegniamo a creare un ambiente lavorativo rispettoso, che rifletta i valori fondamentali di Blizzard in tutto ciò che facciamo".

Murillo-Cuellar ha deciso di raccontare la propria storia sui social in seguito all'annuncio che Soldier 76, uno dei personaggi presenti in Overwatch, è gay. "Ho scritto oggi perché l'annuncio di Soldier 76 e i tweet successivi mi hanno irritato. Il motivo non era il messaggio, ma da chi proveniva: Blizzard Entertainment. L'idea dell'inclusione, della rappresentazione, il fatto che ogni voce conti e che venga attuato un pensiero globale non si è mai verificata verso di me e le altre persone di colore con cui ho parlato".

Blizzard risponde alle accuse di discriminazione razziale di un ex dipendente