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Bungie: capo delle risorse umane si dimette per le accuse sull'ambiente di lavoro tossico

Le accuse di tossicità dell'ambiente di lavoro in Bungie hanno portato alle dimissione del capo del settore Risorse Umane.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   16/12/2021

Bungie è finita recentemente al centro di una serie di accuse sulla presunta tossicità dell'ambiente di lavoro, provenienti da vari dipendenti e che hanno fatto scaturire un'indagine interna sulla situazione, portando alle dimissioni del capo delle risorse umane.

Gayle d'Hondt, responsabile della divisione HR di Bungie da 14 anni a questa parte, ha annunciato la volontà di lasciare il proprio ruolo nella compagnia dopo i recenti report, che hanno portato anche alle scuse ufficiali del CEO, Pete Parsons.

All'interno di quella che sembra essere una cultura tossica in corso ormai da anni, comprensiva di discriminazione e pratiche di lavoro scarsamente etiche, la divisione delle risorse umane sembra aver fatto poco o nulla per risolvere i problemi, coprendo anzi i responsabili di questi comportamenti.

Per questo motivo, Gayle d'Hondt ha deciso di lasciare il ruolo di responsabile, dichiarandosi comunque "orgogliosa" del lavoro svolto finora e volendo anche vedere Bungie proseguire al meglio con nuovi elementi.

Destiny 2, nell'immagine, prosegue la sua evoluzione mentre in Bungie è scoppiato un certo caos
Destiny 2, nell'immagine, prosegue la sua evoluzione mentre in Bungie è scoppiato un certo caos

"Credo di aver dato istruzioni che fossero nel miglior interesse dei nostri impiegati e a servizio della compagnia che volevamo diventare", ha riferito la d'Hondt, "Credo anche di aver fatto degli errori e che per diventare le versioni migliori di noi - e la compagnia che so già che può diventare - dobbiamo riconoscerli e affrontarli, in buona fede, crescendo insieme".

Queste dichiarazioni e l'annuncio delle dimissioni sono state diffuse attraverso un'email interna agli impiegati di Bungie, pervenuta a IGN da cui era partita anche l'indagine sulla questione. Non è tutto, però: nella lettera, la stessa d'Hondt muove delle accuse, riferendo di aver assistito anche lei a "discriminazione, razzismo e abuso sessuale", aggiungendo di esserne stata oggetto da parte di "un uomo, un executive e qualcuno che pensavo fosse mio amico in Bungie", che fu poi licenziato. Insomma, la situazione interna al team sembra davvero piuttosto complicata al momento su questi fronti, in attesa di vedere se una riorganizzazione potrà risolvere i problemi.