Il Coronavirus, con la relativa quarantena, e il lancio di Call of Duty: Warzone hanno determinato un boom di connessioni in Italia, mettendo l'intera rete sotto pressione.
Lo riporta il Corriere della Sera, puntando il dito in particolare contro il battle royale prodotto da Activision, che stando ai dati dell'importante quotidiano ha fatto raggiungere picchi mai visti al traffico dati nel nostro paese. In effetti è notizia delle ultime ore che Call of Duty: Warzone ha già raggiunto i 15 milioni di giocatori.
"Dal decreto dell'8 marzo firmato dal governo abbiamo visto un incremento del traffico del 25% e ormai siamo costantemente sopra il terabit al secondo", ha dichiarato Valeria Rossi, direttore generale del Milano Internet Exchange.
"Ciò vuol dire che ci stiamo scambiando mille miliardi di bit al secondo, che corrisponde ad un'enorme quantità di informazioni, è il nostro record storico."
Vanno probabilmente imputati a questi picchi anche i malfunzionamenti e i cali sperimentati negli ultimi giorni anche e soprattutto dai videogiocatori, che necessitano di tempi di latenza ridotti per poter essere competitivi nei titoli multiplayer.
Gli utenti più giovani, ad ogni modo, non si sono persi d'animo di fronte alla quarantena, fiondandosi su Fortnite e contribuendo in tal modo a congestionare la rete italiana.