John Carmack continua a spiegare le sue ragioni - e quelle del suo team - riguardo alla recente acquisizione di id Software da parte di ZeniMax, una manovra che evidentemente è risultata necessaria all'interno dell'attuale panorama videoludico.
Secondo quanto riferito a VentureBeat, emerge l'idea che l'acquisizione fosse diventata una condizione necessaria per la sopravvivenza stessa del team di sviluppo, sempre più pressato dai ritmi lavorativi odierni e dalla configurazione del business. Fatto questo assunto, le scelte che si profilavano come più naturali e ovvie erano in verità le più temute da Carmack e compagni: venire assorbiti da Electronic Arts o Activision. "Sono i due giganti dell'industria, ma sapevamo che saremmo dovuti passare attraverso grandi cambiamenti d'assetto corporativo se fossimo entrati a far parte di una delle due compagnie. Conosciamo gli sviluppatori che lavorano in team controllati da EA e Activision, e anche se dicono tutti buone cose delle due compagnie, non c'è dubbio che molti elementi debbano cambiare una volta entrati a far parte di gruppi di tale entità".
ZeniMax è apparsa dunque come la possibilità migliore per poter risolvere il problema della sussistenza economica e mantenere l'identità caratteristica del team: "se fossimo andati con quelle due compagnie [EA e Activision], saremmo stati solo un altro studio dei tanti, un team ben pagato, ma non saremmo stati certamente il loro unico studio specializzato in sparatutto".
Dal canto suo, il chief executive di ZeniMax, Robert Altman, nella medesima intervista si dimostra ovviamente ben contento dell'accordo trovato, e si dice fiducioso nel riuscire a pubblicare più di un titolo di grosso spessore sul mercato ogni anno: "Per il 2010, ad esempio, senza includere Rage [legato ad EA Partners] abbiamo Fallout New Vegas e Brink, ci aspettiamo una serie di uscite blockbuster ogni anno". Previsione che pare decisamente fondata.