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Chiedere il consenso agli artisti uccide l'IA secondo il politico britannico ex Meta Nick Klegg

C'è un acceso dibattito nel Regno Unito sul consenso degli artisti e l'addestramento dei modelli, nel quale sono intervenuti anche Paul McCartney, Dua Lipa, Elton John e Andrew Lloyd Webber.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   27/05/2025
Nick Clegg

Il Regno Unito si trova al centro di un acceso dibattito riguardo alla regolamentazione dell'intelligenza artificiale, in particolare per quanto concerne l'utilizzo delle opere creative nell'addestramento dei modelli di IA. Questa discussione coinvolge figure di spicco come Nick Clegg, ex vice primo ministro britannico e dirigente di Meta, il quale ha espresso posizioni nette sulla questione del consenso degli artisti.

Ma la complessità del tema è evidente, visto che serve bilanciare la tutela dei diritti d'autore con lo sviluppo e la competitività dell'industria dell'IA. Andiamo a vedere quali sono le posizioni più accreditate.

Il Data Bill britannico

La questione centrale ruota attorno alla richiesta di consenso da parte degli artisti per l'impiego delle loro opere nell'addestramento di sistemi di intelligenza artificiale. Nick Clegg, durante la presentazione del suo nuovo libro, ha sottolineato l'importanza per la comunità creativa di poter esercitare un diritto di veto sull'uso del proprio lavoro. Tuttavia, ha espresso forti riserve sulla praticabilità di un sistema che richieda il consenso preventivo per ogni singola acquisizione di dati. Secondo Clegg, data l'enorme mole di dati su cui si basano questi sistemi, un tale requisito renderebbe impraticabile l'addestramento e, di conseguenza, metterebbe a rischio la stessa industria dell'IA nel Regno Unito, specialmente se altre nazioni non adottassero normative simili.

Dua Lipa
Dua Lipa

Le dichiarazioni di Clegg si inseriscono in un contesto parlamentare molto vivace, dove è in discussione una nuova legislazione volta a fornire maggiore chiarezza alle industrie creative sull'utilizzo delle loro opere da parte delle aziende di intelligenza artificiale. Un emendamento al "Data (Use and Access) Bill" proposto da Beeban Kidron, produttrice e regista cinematografica, mira a imporre alle aziende tecnologiche l'obbligo di divulgare quali opere protette da copyright fossero state utilizzate per l'addestramento dei modelli di IA. Questa proposta ha ricevuto un ampio sostegno da parte della comunità artistica, con centinaia di figure di spicco, tra cui musicisti del calibro di Paul McCartney, Dua Lipa, Elton John e Andrew Lloyd Webber, scrittori, designer e giornalisti, che hanno firmato una lettera aperta in favore dell'emendamento.

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Nonostante il significativo supporto, l'emendamento è stato recentemente respinto dai membri del Parlamento. Il segretario alla tecnologia, Peter Kyle, ha motivato la decisione affermando che l'economia britannica necessita del successo e della prosperità di entrambi i settori, quello dell'IA e quello creativo, suggerendo la difficoltà di trovare un equilibrio tra esigenze divergenti. I sostenitori dell'emendamento, tra cui la stessa Kidron, hanno argomentato che un requisito di trasparenza sarebbe fondamentale per l'applicazione delle leggi sul copyright. L'idea è che, se le aziende di IA fossero costrette a rivelare i contenuti utilizzati per l'addestramento, sarebbero meno propense a "sottrarre" opere protette, incentivando pratiche più etiche e legali.

La battaglia legislativa, tuttavia, non si è conclusa. Come dichiarato da Kidron in un editoriale sul Guardian, la discussione sul "Data (Use and Access) Bill" riprenderà alla Camera dei Lord all'inizio di giugno.

Voi che cosa ne pensate? Servono confini più netti per l'uso dell'IA oppure l'unico modo per farla sviluppatore è dare massima libertà alle aziende? Diteci la vostra nei commenti qua sotto. Intanto Project Astra, il progetto IA più ambizioso di Google, si aggiorna con nuove funzioni incredibili.