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Coronavirus: minaccia di infettare tutti se non viene rimosso il suo ban in un gioco online, denunciato un italiano

Un italiano delle Marche è stato denunciato dopo un'operazione di indagine internazionale per procurato allarme, dopo aver minacciato di "uscire e infettare tutti" se non veniva rimosso il suo ban.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   03/04/2020

Un ragazzo italiano non meglio identificato è il protagonista di un'altra delle strane cronache dei tempi del coronavirus, avendo minacciato di uscire fuori di casa e infettare tutti se non veniva rimosso il suo ban a un gioco online, cosa che ha fatto scattare una denuncia con tanto di manovre internazionali.

"Sono a casa in quarantena e nn posso nemmeno giocare..... o me lo riaprite istant o esco e infetto mezzo mondo sappiatelo". Questo pare essere il messaggio incriminato, una minaccia come probabilmente se ne sono viste tante nella storia dei giochi online, con i servizi agli utenti che probabilmente sono anche abituati a ricevere lamentele del genere a causa di ban e simili, ma in questo caso la questione è stata presa molto sul serio, vista la nuova situazione data dalla pandemia globale.

Le conseguenze sono state dunque decisamente più gravi del solito per "Kaiser Soze", come si fa chiamare l'utente come nickname online nel gioco, residente nelle Marche, in Italia. La minaccia è stata infatti ricevuta dalla società titolare della piattaforma online che ha avvertito l'FBI in USA, la quale avendo acquisito i dati dell'utente ha girato la questione al Centro Nazionale Anticrimine Informatico e per la Protezione delle Infrastrutture Critiche della Polizia Postale.

Non c'è dunque voluto molto per risalire ai dati ufficiali dell'utente in questione, sebbene non risputasse essere precisamente la persona registrata bensì un'altra, che utilizzava la piattaforma di gioco in questione e che ha infine ricevuto una denuncia dall'autorità giudiziaria per procurato allarme.

I contorni della vicenda non sono chiarissimi, al di là del fatto che il tutto sia partito dalle Marche come dimostra il Compartimento Polizia Postale delle Comunicazioni per le Marche in collaborazione con il Cnaipic, ma sembra decisamente evidente il fatto che di questi tempi una minaccia del genere non viene presa assolutamente alla leggera dai gestori dei giochi online.

D'altra parte in un momento come questo le denunce fioccano, giustamente, come dimostrato di recente ad esempio dai due ventenni a Piacenza che volevano andare a casa di un amico a giocare con PS4, o le 5 scuse per uscire più incredibili legate ai videogiochi.

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