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Corruzione al Parlamento Europeo: Huawei al centro di una maxi operazione della polizia belga

Perquisizioni e arresti in Belgio nell'ambito di un'indagine per corruzione che coinvolge Huawei: nel mirino della procura federale ci sono lobbisti sospettati di aver corrotto europarlamentari.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   13/03/2025
Parlamento Europeo

Un'ampia operazione di polizia giudiziaria ha scosso il Parlemento Europeo. All'alba di oggi, giovedì 13 marzo 2025, un centinaio di investigatori, su ordine del giudice istruttore e della procura federale, hanno effettuato perquisizioni a Bruxelles, in Vallonia e nelle Fiandre, portando all'arresto di diversi lobbisti legati a Huawei, il gigante cinese delle telecomunicazioni.

La procura federale ha reso nota l'operazione, spiegando che le persone fermate sono sospettate di aver corrotto attuali ed ex parlamentari europei per promuovere gli interessi commerciali dell'azienda in Europa.

Il belga-italiano al centro dell'inchiesta

Uno dei principali sospettati nell'inchiesta, denominata "Generazione", è il lobbista Valerio Ottati, come riportato dai media belgi. Ottati, 41enne belga-italiano, originario di Woluwe-Saint-Pierre, nella regione di Bruxelles-Capitale, è entrato a far parte di Huawei nel 2019, in un momento in cui l'azienda stava intensificando la sua attività di influenza in risposta alle pressioni degli Stati Uniti affinché l'Europa abbandonasse le apparecchiature cinesi per il 5G.

Valerio Ottati, direttore degli affari pubblici europei per Huawei
Valerio Ottati, direttore degli affari pubblici europei per Huawei

Prima di ricoprire il ruolo di direttore degli affari pubblici europei per Huawei, Ottati ha lavorato per un decennio come assistente di due eurodeputati italiani, uno del Ppe e uno dei Socialisti e democratici, occupandosi, tra le altre cose, delle relazioni tra Ue e Cina. Secondo la procura federale, "la corruzione sarebbe stata praticata regolarmente e in modo molto discreto dal 2021 a oggi, sotto le mentite spoglie di attività di lobbying commerciale e assumendo varie forme, come regali, spese di vitto e di viaggio, o inviti regolari a partite di calcio". La procura, pur fornendo dettagli, non ha menzionato direttamente Huawei.

L'indagine è ancora nelle fasi iniziali. Le accuse contestate sono corruzione, falsificazione e uso di documenti falsi, riciclaggio di denaro e partecipazione a un'organizzazione criminale. Nelle prossime ore, le persone fermate saranno sottoposte a interrogatorio.

Non è comunque il primo caso in cui Huawei finisce al centro di indagini negli ultimi mesi, visto che già a ottobre TSMC affermava che la compagnia ha cercato di aggirare il ban USA con un prestanome.