Il governo britannico ha invitato i cittadini a cancellare vecchie email e vecchie fotografie per aiutare a conservare l'acqua, a seguito dell'annuncio di una carenza idrica definita "di rilevanza nazionale", per cui sono state pubblicate delle nuove linee guida. Queste affermano che "la situazione attuale di carenza idrica in Inghilterra è ora classificata come un 'incidente di rilevanza nazionale'."
Ci sono ben cinque aree del paese ufficialmente in stato di siccità, con altre sei che vivono una prolungata situazione di scarsità d'acqua, dovuta a sei mesi di piogge scarse o nulle. Secondo il rapporto, i livelli di fiumi e bacini idrici continuano a calare, e agosto non sembra destinato a essere più piovoso.
Richiesta assurda?
Da qui arriva la richiesta ai cittadini di risparmiare acqua, con la diffusione di consigli su come ridurre il consumo: raccogliere l'acqua piovana, riparare perdite nei WC, riutilizzare le acque grigie per annaffiare le piante, ridurre la durata delle docce e non irrigare il prato, oltre a cancellare "vecchie email e foto, poiché i data center richiedono enormi quantità d'acqua per raffreddare i loro sistemi."
Alcuni osservatori hanno però fatto notare l'ipocrisia di tale richiesta, visti gli investimenti del governo britannico per aumentare l'uso e la diffusione delle intelligenze artificiali generative, che notoriamente consumano una grande quantità d'energia. Inoltre, per gli esperti si tratta di un consiglio poco sensato, perché se è vero che i data center consumano molta acqua attraverso il raffreddamento evaporativo (dove usato), lo è anche il fatto che la maggior parte del consumo energetico deriva dalle attività di CPU e GPU, non dall'archiviazione di foto ed email. Una volta salvati, i dati generano pochissimo calore: i dispositivi di archiviazione vengono spesso messi in modalità di consumo basso o nullo e attivati solo quando necessario.
Insomma, i singoli individui con le foto dei loro gattini hanno un impatto irrilevante sul consumo idrico dei data center, lì dove il problema è da ricercarsi maggiormente nelle intelligenze artificiali e in altre tecnologie ad alto consumo, che stimolano continuamente CPU e GPU. Paradossalmente, inoltre, cercare e cancellare manualmente vecchi dati dai propri archivi online potrebbe richiedere più energia (e quindi acqua) rispetto a lasciarli semplicemente memorizzati, rendendo l'operazione controproducente.
Inoltre, se i dati che si cancellano per cercare di risparmiare acqua sono archiviati in un data center situato fuori dal Regno Unito, si finirà in realtà per fa "risparmiare" acqua a un altro Paese. Ergo, pensateci bene prima di eliminare i vostri archivi di file sui servizi cloud.