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Cyberpunk 2077: la visuale in prima persona è stata la scelta giusta, dice il creatore di Cyberpunk 2020

Mike Pondsmith giustifica la presenza della visuale in soggettiva in Cyberpunk 2077: garantisce maggiore imprevedibilità e rende gli eventi più immediati e personali

NOTIZIA di Davide Spotti   —   07/07/2018

L'annuncio che Cyberpunk 2077 sfrutterà una visuale in prima persona è stato uno dei dettagli che ha colto più alla sprovvista i fan di CD Projekt RED durante l'E3 2018.

Tutti si aspettavano che le inquadrature utilizzate in The Witcher sarebbero state mantenute anche nel nuovo progetto, ma la casa di sviluppo polacca ha difeso la sua scelta della visuale in prima persona, ritenendo che quest'ultima si adatti meglio all'opera.

Dello stesso avviso anche Mike Pondsmith, il creatore del gioco di ruolo da tavolo Cyberpunk 2020. Nel corso di una recente intervista, pubblicata su YouTube dal canale LastKnownMeal, Pondsmith ha detto che il cambio di approccio è dovuto alla densità del mondo di gioco che caratterizzerà Cyberpunk 2077.

Sebbene The Witcher III avesse diverse città esplorabili, buona parte dell'esperienza interattiva si svolgeva in piccoli villaggi o sui sentieri costeggiati da boschi e radure, con pochi personaggi presenti nei paraggi. In Cyberpunk 2077, viceversa, l'ambientazione metropolitana ha reso preferibile un altro tipo di approccio.

Pondsmith ha sottolineato che la terza persona potrebbe dare ai giocatori troppo consapevolezza dell'ambiente che li circonda: considerando la ricchezza del setting, ha senso porre il fruitore in una prospettiva più realistica, facendo sì che non possa percepire in anticipo le minacce in arrivo.

Pondmith ha detto anche che il passaggio da prima e terza persona è un po' come la differenza che intercorre tra un soldato e un generale; un'impostazione tattica contro una visione strategica. Mettere i giocatori in una prospettiva in prima persona contribuisce a rendere gli eventi circostanti più immediati e personali.

Vi lasciamo al filmato integrale.