I dazi di Donald Trump potrebbero portare alla scomparsa dei giochi in formato fisico: lo sostiene l'analista Mat Piscatella, secondo cui questa mossa spingerà i publisher ad accelerare l'abbandono del retail in favore di una strategia basata unicamente sul supporto digitale.
"Non mi sorprenderebbe se i giochi in formato fisico soggetti a questi dazi non venissero prodotti affatto, spingendo i publisher a optare per una strategia completamente basata sul digitale", ha scritto Piscatella in risposta al post di un altro noto analista, Daniel Ahmad.
Quest'ultimo ha riportato le conseguenze numeriche dell'attuale politica degli Stati Uniti, che implicano dazi del 20% sulla Cina che andranno a impattare sul prezzo delle console, degli smartphone, delle GPU, dei laptop, nonché dazi del 25% sul Messico che incideranno appunto sui giochi in formato fisico.
Una situazione davvero complicata
Come sappiamo, nelle scorse settimane l'industria dei videogiochi USA si è scagliata contro i dazi di Donald Trump, sostenendo che causeranno danni all'americano medio, e sembra che la situazione sia esattamente quella temuta.
Alcuni produttori hanno preso dei provvedimenti, ad esempio il prezzo di Nintendo Switch 2 non verrà influenzato dai dazi americani grazie a una diversificazione delle linee produttive, ma chi pubblica giochi in formato fisico, specie non di grandissimo richiamo, dovrà necessariamente fare i conti con questa nuova realtà.