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Dead Space batte The Callisto Protocol, ma siamo sicuri che sia una buona notizia?

Nel giro di pochi mesi abbiamo avuto modo di giocare a due titoli per certi versi molto simili, ma anche profondamente diversi.

Dead Space batte The Callisto Protocol, ma siamo sicuri che sia una buona notizia?
NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   30/01/2023

Ormai possiamo dirlo senza tema di smentita: il remake di Dead Space è considerato migliore di The Callisto Protocol da critica e pubblico. Il confronto non è peregrino, visto che i due giochi hanno un'impostazione generale simile e provengono sostanzialmente dallo stesso autore, Glen Schofield. Oltretutto sono usciti a poche settimane l'uno dall'altro, quindi il confronto viene naturale e francamente ha anche senso.

Sinceramente, al di là delle preferenze personali, non sappiamo dirvi se la supremazia di Dead Space sia una buona notizia o meno. Cioè, lo è sicuramente se lo prendiamo come progetto in sé, visto che è stato frutto di un lavoro di revisione paragonabile per qualità a quello del remake di Resident Evil 2 (che non per niente è stato la molla che ha convinto EA a finanziare il progetto, visto che ha dimostrato l'esistenza di un ampio mercato per operazioni simili). D'altro canto vedere un nuova proprietà intellettuale surclassata da una vecchia, oltretutto nata dalla stessa visione, non è proprio qualcosa di cui godere, perché mostra quanto spesso i nuovi titoli risultino essere poco focalizzati, nel loro voler strafare.

Ribadiamo: non stiamo recriminando, perché i due titoli sono quello che sono, ma è evidente che l'industria ha qualche problema a gestire le nuove proprietà intellettuali più grosse, quelle che teoricamente dovrebbero mostrarne il suo lato più creativo e guardare al futuro. Insomma, The Callisto Protocol avrebbe dovuto essere un'evoluzione di Dead Space, ossia un gioco capace di rielaborare e superare quell'esperienza, lì dove Dead Space remake avrebbe dovuto essere un semplice aggiornamento tecnologico. Invece il primo si è rivelato stitico e poco coraggioso, timoroso proprio del confronto con il gioco che avrebbe dovuto in qualche modo superare, lì dove il secondo è diventato uno dei vertici del genere, semplicemente migliorando la sua formula, vecchia di quattordici anni.