I primi due mesi del 2019 sono stati caratterizzati da alti e bassi. Gennaio è partito con il piede giusto grazie ad Ace Combat 7: Skies Unknown e a due pezzi da novanta come Resident Evil 2 e Kingdom Hearts 3, mentre febbraio è stato un po' in chiaroscuro. Metro Exodus ha fatto il suo dovere senza strafare, viceversa Crackdown 3 e Jump Force hanno palesato evidenti lacune.
Nel frattempo si è consumato il successo di Apex Legends, che con i suoi 50 milioni di utenti attivi ha già permesso a Respawn Entertainment di tagliare traguardi importanti dopo i risultati di vendita deludenti di Titanfall 2. Tra i pollici alti di febbraio c'è senz'altro anche DiRT Rally 2.0, che peraltro resta un tipo di esperienza piuttosto circoscritta e di nicchia nell'ambito dei giochi di guida. E poi c'è stato Anthem, che continuerà a far discutere il pubblico anche nei mesi a venire. Se non l'avete ancora fatto vi consigliamo di leggere il nostro ultimo approfondimento dove si parla della semplificazione dei MMORPG e della stagnazione del genere.
Marzo, invece, sarà monopolizzato o quasi da Devil May Cry 5 e Sekiro: Shadows Die Twice. Due giochi provenienti dal Giappone ma anche due modi molto diversi di intendere e rappresentare il genere action nel design, nell'estetica e finanche nel gameplay. L'esplosiva avventura che vede il ritorno in scena di Dante e Nero sta già scaldando i motori in vista del debutto previsto per la giornata di domani e le prime recensioni pubblicate dalla stampa internazionale hanno sostanzialmente confermato l'ottima qualità del lavoro realizzato sotto la guida di Hideaki Itsuno.
Nella nostra recensione, che potete trovare online dalla giornata di ieri, Aligi Comandini spiega che Devil May Cry 5 sintetizza tutte le caratteristiche distintive della saga, esaltando in particolar modo la levatura tecnica del sistema di gioco. Alcuni particolari della campagna principale e dei personaggi sono stati leggermente trascurati, ma nel complesso ci troviamo di fronte a un titolo action molto solido, che farà senz'altro la felicità dei fan di vecchia data.
Con il successo di Resident Evil 7 biohazard, il bis concesso con Monster Hunter: World - che ha raggiunto il traguardo di 11 milioni di copie vendute a livello globale - e il recente approdo sul mercato dell'altrettanto ottimo remake di Resident Evil 2, Capcom ha fatto letteralmente filotto, dimostrando di essere tornata in grande spolvero a guidare il mercato orientale dopo qualche anno di appannamento.
Rispetto a Devil May Cry 5, Sekiro: Shadows Die Twice può essere interpretato un po' come l'altra faccia della stessa medaglia. Senza ombra di dubbio si tratta del titolo più action sul quale abbia lavorato From Software in questi anni, ma è anche un approccio al genere che non trova molte corrispondenze con le stilose sortite di Dante, Nero e V. Gli appassionati dovranno pazientare ancora una manciata di giorni prima di metterci le mani sopra, ma grazie ai recenti eventi stampa organizzati da Activision è stato possibile farsi un'idea più precisa su alcune delle dinamiche che caratterizzeranno questa nuova proprietà intellettuale. Parliamo di un titolo molto diverso dai Dark Souls e da Bloodborne, ma intriso di riferimenti che i sostenitori di From Software identificheranno con piacere durante la loro esperienza di gioco.
Nel nostro provato è sempre Aligi Comandini a tastare il polso della nuova creatura partorita dalla casa di sviluppo giapponese. Le domande a cui non è stato ancora possibile dare una risposta sono numerose, ma l'ultima build è servita a dare un'ulteriore dimostrazione delle grandi potenzialità che questo titolo può avere soprattutto come livello di sfida e impatto scenico.
Voi che idea vi siete fatti di Devil May Cry 5 e Sekiro: Shadows Die Twice? Avete già delle preferenze o più probabilmente deciderete di portarveli a casa entrambi? Parliamone qui sotto nei commenti.