Di recente è emersa la notizia che Electronic Arts verrà acquisita per 55 miliardi di dollari da un consorzio di aziende, tra cui il PIF (Public Investment Fund) dell'Arabia Saudita, Affinity Partners e Silver Lake. La transazione include ben 20 miliardi di dollari di debito finanziato, assunti direttamente da Electronic Arts. La domanda che molti si sono posti è: dove troverà questi soldi? Alcuni hanno subito espresso il timore che possono arrivare da licenziamenti di massa. In particolare si teme per la chiusura di studi come BioWare.
Stando però all'ex BioWare Mark Darrah, parte della somma potrebbe essere ottenuta vendendo proprietà intellettuali dormienti o interi studi, come BioWare stessa.
Problemi da affrontare
"EA ha un enorme archivio di proprietà intellettuali dormienti che stanno semplicemente lì. È improbabile che la nuova struttura societaria sia interessata a riportarle improvvisamente in vita.
Una possibilità sarebbe vendere l'intero pacchetto per 100 milioni, se si trovasse un acquirente, perché 100 milioni possono comunque ridurre il debito".
Darrah ha anche osservato che aziende come BioWare, dove lui stesso ha lavorato a lungo, potrebbero soffrire moltissimo sotto i "nuovi proprietari", che hanno la censura facile e potrebbero tagliare le gambe a progetti come il nuovo Mass Effect.
"Mi riferisco ovviamente al PIF dell'Arabia Saudita, che era già azionista al 10% di Electronic Arts e ora è parte centrale del consorzio di acquisizione. I gruppi che lavorano ai giochi Marvel e, naturalmente, BioWare credo si troveranno in una situazione diversa. È difficile immaginare che BioWare possa passare da una visione molto progressista a quella contraria, solo perché lo vuole il governo. La percezione del pubblico sarebbe disastrosa, se ciò avvenisse".
Insomma, un'eventuale vendita dell'intero studio sarebbe l'ideale, a questo punto. Staremo a vedere come agirà EA in merito.