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Emergenza coronavirus, prodotti elettrici e di elettronica di prima necessità, negozi aperti

Il governo ha chiarito che i prodotti elettrici ed elettronici vanno considerati come beni di prima necessità e che i negozi che li vendono possono rimanere aperti.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   16/03/2020

Il governo ha stabilito che i prodotti elettrici ed elettronici sono da considerarsi come beni di prima necessità e che i negozi che li vendono possono quindi rimanere aperti, tranne il sabato e la domenica.

L'indicazione, contenuta in una circolare diramata dal Ministero dell'Interno, riforma parzialmente la circolare del 12 marzo 2020 e ha ora precisato che a "seguito di interlocuzioni con la Presidenza del Consiglio, con i Ministri competenti e con alcuni Prefetti maggiormente interessati" l'autorizzazione a tenere aperto per i negozi non alimentari che tuttavia vendono beni di prima necessità (tra essi gli elettrodomestici e l'elettronica) è esclusa per le giornate festive e pre-festive.

La stessa circolare precisa che le aree dei supermercati dei centri commerciali che vendono prodotti farmaceutici, parafarmaceutici e di generi alimentari possono aprire nelle giornate festive e pre-festive.

Si ricorda che il DPCM 11 Marzo 2020 nel definire le tipologie di punti vendita per i quali non vige l'obbligo di sospensione delle attività, ovvero quelli elencati all'allegato 1 del medesimo provvedimento, ha anche abrogato la disposizione di cui alla lettera r) dell'art. 1 del precedente DPCM 8 Marzo 2020 che prevedeva la chiusura nel fine settimana dei punti vendita posti all'interno di Centri Commerciali e delle strutture di medie e grandi dimensioni, anche se indipendenti.

Pertanto le imprese esercenti

  • Il commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici e
  • Il commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)


non sono tenute a sospendere la propria attività di vendita ma sono soggette a limitazioni in ordine alle giornate di apertura. La norma comprende ogni rivenditore di tali prodotti, a prescindere dalle sue dimensioni. Ovviamente tutti sono tenuti a rispettare alla lettera le norme sanitarie prescritte.

Aires e Ancra Confcommercio auspicano infine che la Protezione Civile possa mettere quanto prima a disposizione per tutti i lavoratori dispositivi di protezione individuale (il cosiddetto Kit Sicurezza) al fine non solo di aumentare al massimo la tutela della Salute di tutti ma anche di consentire nel modo più sereno possibile il prosieguo delle attività produttive, distributive e di erogazione di servizi essenziali