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Epic Games, nella prossima generazione di console si dovrà gestire l'Uncanny Valley

Il fotorealismo diventerà un fatto concreto nel giro di qualche anno, dice il CTO Kim Libreri

NOTIZIA di Davide Spotti   —   20/07/2018

In occasione di un'intervista rilasciata a GamesBeath, il CTO di Epic Games, Kim Libreri, è intervenuto sul tema della cosiddetta Uncanny Valley, teoria secondo cui la sensazione di familiarità derivata da figure umane virtuali inizia a provocare sensazioni spiacevoli nell'osservatore quando si supera una certa soglia di realismo.

A suo dire questa materia verrà affrontata nella prossima generazione di console. Quando gli è stato chiesto se qualcuno si stia occupando di pubblicare un gioco che sfrutti la tecnologia mostrata nel filmato di Siren della GDC 2018, Libreri ha risposto: "Quasi tutti gli sviluppatori che hanno un personaggio umano digitale nel loro gioco si avvantaggiano di Siren".

"Tutto il lavoro di ombreggiamento della pelle che abbiamo fatto è stato portato in Siren con la versione 4.20. Ci sono un sacco di cose che probabilmente non posso ancora menzionare. Come sempre, l'animazione facciale e gli esperti di modellazione facciale stanno facendo il loro lavoro sempre meglio. Vedrete cose piuttosto esaltanti nei prossimi dodici mesi".

Nella domanda successiva gli è stato chiesto quanto bisognerà aspettare prima di vedere questo tipo di tecnologia sfruttata appieno nei videogiochi. Libreri ha risposto che i futuri hardware faciliteranno molto il compito degli addetti ai lavori. "Ovviamente sarebbe meglio un hardware di prossima generazione. In questo momento, quando realizziamo le demo, per farle girari a 60 frame al secondo o alla frequenza della realtà virtuale, abbiamo bisogno di una scheda grafica piuttosto robusta per renderizzare tutti i capelli. Ma se si ha a disposizione un personaggio che non richiede tutte questi dettagli, la si può far funzionare su una PlayStation o una Xbox attuali. Quando inizieremo a vedere una nuova generazione, o qualsiasi cosa sarà, l'Uncanny Valley verrà attraversata nei videogiochi".

"Quella tecnica diventerà onnipresente nel tempo. A quel punto si tratterà di raccontare una fantastica storia in cui le persone vorranno vedere quel volto fare cose interessanti", ha proseguito. Per chi non la conoscesse, la teoria alla base dell'Uncanny Valley è stata teorizzata per la prima volta negli anni '70 da Masahiro Mori, studioso di robotica giapponese, ed è stata applicata in vari campi tecnologici compreso quello della computer grafica.

Epic Games, nella prossima generazione di console si dovrà gestire l'Uncanny Valley