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Esport, niente olimpiadi finché la violenza non sarà rimossa

La strada degli esport verso le olimpiadi è tutta in salita dopo il parere espresso dal Presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   03/09/2018

Thomas Bach, il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, vuole che videogiochi non violenti e senza discriminazioni, altrimenti niente olimpiadi

Thomas Bach, il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, ha preso una posizione davvero forte sulla questione dell'inclusione degli esport alle olimpiadi. In un'intervista con l'Associated Press, rilasciata lo scorso sabato durante lo svolgimento dei Giochi Asiatici, Bach ha dichiarato che i videogiochi devono soddisfare alcune condizioni prima che la proposta sia presa in considerazione.

Bach: "Non possiamo includere nel programma olimpico un gioco che promuova la violenza o le discriminazioni. I cosiddetti giochi killer. Dal nostro punto di vista sono in contraddizione con i valori olimpici e non possono essere ammessi."

Bach, che è un ex campione di scherma, ha anche voluto distinguere tra gli sport di combattimento e gli esport violenti: "Ovviamente tutti gli sport di lotta hanno avuto origine da combattimenti reali tra le persone, ma lo sport è la loro espressione civilizzata. I valori olimpici non possono ammettere dei giochi in cui l'obiettivo sia uccidere qualcuno."

Insomma, la strada degli esport per entrare alle olimpiadi è tutta in salita, anche se va detto che ce ne sono alcuni che già soddisfano completamente le condizioni di Bach, come ad esempio Rocket League.

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