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Eurostat: l'Italia è penultima per utilizzo dell'intelligenza artificiale generativa in Europa

Secondo Eurostat, l'Italia è tra i Paesi UE con il minor utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale generativa: solo il 19,9% degli adulti li usa.

NOTIZIA di Francesco Messina   —   22/12/2025
Intelligenza artificiale

L'Italia resta indietro nell'adozione dell'intelligenza artificiale generativa, collocandosi nelle ultime posizioni tra i Paesi dell'Unione europea. A evidenziarlo sono i dati pubblicati da Eurostat, che fotografano una situazione di forte divario rispetto alla media continentale, nonostante la crescente attenzione mediatica verso strumenti come chatbot e assistenti basati su IA.

Nel 2025, solo il 19,9% degli italiani tra i 16 e i 74 anni ha dichiarato di aver utilizzato strumenti di intelligenza artificiale generativa negli ultimi tre mesi. Una percentuale nettamente inferiore alla media UE del 32,7%, che colloca il nostro Paese al penultimo posto nella classifica europea. Solo la Romania, con il 17,8%, registra un tasso di utilizzo ancora più basso.

Il confronto fra l'Italia e i paesi più avanzati sull'uso dell'intelligenza artificiale

Il confronto con i Paesi più avanzati evidenzia un gap significativo. In Danimarca, quasi una persona su due utilizza strumenti di IA generativa, con una quota del 48,4%. Valori simili si registrano in Estonia (46,6%) e Malta (46,5%), realtà che hanno puntato con decisione sulla digitalizzazione e sulla diffusione delle competenze tecnologiche.

Minori e chatbot: OpenAI e Anthropic lavorano a un sistema per "riconoscere" l'età degli utenti Minori e chatbot: OpenAI e Anthropic lavorano a un sistema per riconoscere l'età degli utenti

Secondo Eurostat, l'uso dell'intelligenza artificiale generativa è prevalentemente legato a finalità personali, come la ricerca di informazioni o il supporto creativo, con una quota del 25,1%. Seguono gli impieghi in ambito lavorativo (15,1%), mentre l'utilizzo nell'istruzione formale resta più limitato, fermandosi al 9,4%. Questo dato suggerisce che l'integrazione dell'IA nei processi educativi e professionali è ancora in una fase iniziale in molti Paesi europei, Italia compresa.

Perché l'Italia è indietro nell'uso dell'intelligenza artificiale?

Ma quali sono le ragioni della scarsa diffusione? Oltre due terzi dei cittadini europei dichiarano di non utilizzare strumenti di IA generativa. Il motivo principale, indicato dal 39% degli intervistati, è la percezione di non averne bisogno. Seguono la mancanza di competenze adeguate (8%) e la scarsa conoscenza dell'esistenza stessa di questi strumenti (5%). Un ulteriore 4% segnala timori legati alla privacy e alla sicurezza dei dati.

Intelligenza Artificiale

La mancanza di necessità percepita risulta particolarmente diffusa in Paesi come Polonia e Germania, dove rispettivamente il 54% e il 49% degli intervistati non ritiene utile l'uso dell'IA generativa. In Italia, questi fattori sembrano combinarsi con un ritardo strutturale nella diffusione delle competenze digitali.