La divisione polacca di Forbes ha pubblicato il suo elenco annuale dei 100 uomini più ricchi dl paese, mettendo Paweł Marchewka, il CEO di Techland, tra gli uomini d'affari che si occupano di videogiochi. Nessuno dei dirigenti di CD Projekt è entrato nella top 10.
La Polonia è una delle nazioni europee più importanti per quel che riguarda lo sviluppo di videogiochi, con colossi quali Techland, CD Projekt e Playway.
L'uomo più ricco della nazione è Michał Sołowow, che controlla decine di compagnie di molte industrie differenti, per un patrimonio di circa 5,7 miliardi di dollari. Seguono Tomasz Biernacki, il fondatore di Dino Polska con 4,4 miliardi di dollari e Jerzy Starak, il capo di Polpharma, con 3,4 miliardi di dollari.
Paweł Marchewka appare al quinto posto con 1,87 miliardi di dollari (il doppio rispetto all'anno precedente) ed è l'unico esponente dell'industria dei videogiochi.
Marchewka ha fondato Techland nel 1991. La compagnia inizialmente si occupava di tradurre i videogiochi stranieri in polacco, distribuendoli sul mercato locale. Nel 1993 è iniziato lo sviluppo dei primi giochi di Techland, tra i quali Exterminacja (1999) e Crime Cities (2000). Techland sviluppa anche il Chrome Engine, usato per giochi quali Chrome, Call of Juarez, Dead Island e Dying Light. Dying Light 2 Stay Human è stato invece sviluppato usando il C-Engine, la nuova tecnologia dello studio. Sotto la guida di Marchewka Techland è diventata una delle compagnie di videogiochi più importanti non solo della Polonia, ma del mondo intero. Marchewka di suo è anche un videogiocatore. Tra i suoi titoli preferiti ha citato: The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Counter Strike e Red Dead Redemption 2.
Il patrimonio di Marchewka è cresciuto nell'ultimo anno grazie al successo del lancio di Dying Light 2 Stay Human, che ha venduto più di 5 milioni di copie nel suo primo mese sul mercato.
Guardando a CD Projekt, i fondatori Marcin Iwiński e Michał Kiciński non sono riusciti a entrare nella top 10. Nemmeno Krzysztof Kostowski, il CEO di Playway, altro grosso editore polacco, è riuscito a raggiungere la top 10.