Nella sua fenomenale storia di successo planetario, Fortnite è andato spesso incontro ad accuse di plagio, pertanto quella recentemente emersa da parte di Innersloth e riguardante la modalità Impostori, evidentemente "ispirata" ad Among Us, è solo l'ultima di una lunga serie. Nella fattispecie, gli sviluppatori del celebre titolo di "inganno sociale" diventato anche lui una vera e propria hit mondiale hanno accusato Epic Games di aver copiato la modalità Impostori dal concept stesso di Among Us, con tanto di mappa fortemente ispirata a una presente già nel gioco Innersloth. Ci sarebbe da dire che lo stesso Among Us è fortemente ispirato a giochi da tavolo con struttura simile, come Lupus in Tabula e Mafia, ma trattandosi comunque di un medium diverso con fruizione differente la situazione è comunque molto lontana da quella verificatasi con Fortnite e le fonti d'ispirazione non sono comunque mai state celate da Innersloth.
Probabilmente, la questione si poteva risolvere facilmente proprio con un riconoscimento ad Among Us, mettendo bene in chiaro la fonte d'ispirazione della nuova modalità di Fortnite, ma abbiamo visto in molti altri casi come questo non sia proprio lo stile di Epic Games e come il suo gioco, forte ormai di una posizione dominante nell'immaginario comune, possa permettersi di fare un po' quello che vuole. D'altra parte, la sua stessa storia è costellata da casi simili: il primo nucleo di Fortnite era "Salva il Mondo", a suo modo già piuttosto ispirato a titoli con elementi di crafting e survival, unendo i tratti di Left 4 Dead e Minecraft, ma manteneva comunque una notevole originalità. L'uscita della Battaglia Reale, o Battle Royale, è stata ben più controversa, visto che proprio in quel periodo stava riscuotendo grande successo anche PUBG, nato da una mod per ArmA e più o meno contemporaneo anche di H1Z1, dunque sembra abbastanza sospetto il tempismo con cui Epic Games ha lanciato la sua visione del multiplayer da 100 giocatori.
Da lì in poi è stato un susseguirsi di sospetti di plagio, anche se nella maggior parte dei casi rimasti silenti se non nelle discussioni tra appassionati: elementi tratti da Apex Legends, Overwatch, Sea of Thieves e altri celebri multiplayer si sono riscontrati nelle evoluzioni di Fortnite, che ha assorbito continuamente caratteristiche da altri titoli per arricchire e mantenere fresca la sua esperienza multiplayer. Tutto questo deriva però dal concetto stesso del gioco Epic Games, diventato ormai una specie di mega-contenitore di esperienze multiplayer e social, nell'ottica di quel misterioso "multiverso" di cui Epic Games parla sempre più spesso, con la sua continua espansione verso nuovi orizzonti. Un titolo che aspira a diventare sempre più una "piattaforma online" per esperienze social varie perde necessariamente i suoi tratti di originalità per abbracciare quante più caratteristiche possibili.
In questo senso vanno probabilmente viste anche tutte le collaborazioni di Fortnite con film e serie TV: cercando di assorbire quanti più elementi possibile dalla cultura pop, il gioco sta diventando una sorta di blob d'intrattenimento multimediale, perdendo di vista gli elementi di gioco standard e diventando qualcosa di più ampio e meno caratterizzato, come dimostrano anche concerti e iniziative varie che stanno prendendo piede al suo interno. Dunque non dovrebbe nemmeno più stupire il fatto di vedere delle forti ispirazioni, se non veri e propri plagi, all'interno di Fortnite, perché la sua struttura è ormai portata a questo citazionismo, essendo diventato una sorta di parco giochi videoludico, un meta-videogioco che si alimenta di idee, situazioni, personaggi e ambientazioni provenienti dall'intrattenimento in generale. Il problema, magari, è che queste "ispirazioni" contribuiscono a portare dei gran soldoni e Epic Games, che potrebbe quantomeno organizzarsi per rendere ufficiali certe contaminazioni, magari attraverso vere e proprie collaborazioni ufficiali come fatto in altri casi.