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G2A: gli sviluppatori di Subnautica gli chiedono 300.000$ di risarcimento per le chiavi rubate

Unknown Worlds, gli sviluppatori di Subnautica, ha chiesto a G2A 300.000 dollari di risarcimento per alcune chiavi che gli sono state rubate.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   13/08/2019

Unknown Worlds, lo studio di sviluppo dei Subnautica, ha chiesto a G2A 300.000 dollari di risarcimento per alcune chiavi che gli sono state rubate e che sono state messe in vendita nel famigerato negozio.

L'iniziativa nasce dalle polemiche delle scorse settimane sollevate da Mike Rose, lo sviluppatore di Descenders, che avevano portato G2A a promettere di rimborsare le perdite dovute alle chiavi rubate presenti sul suo sito, con una somma maggiorata di dieci volte.

Unknown Worlds, per voce del fondatore Charlie Cleveland, ha preso la palla al balzo affermando che "Mike Rose ha ragione: è molto meglio che i giocatori piratino, invece di acquistare una chiave da G2A. Per colpa di G2A abbiamo dovuto rimborsare 30.000$ per acquisti fatti con una carta di credito rubata... Quindi, G2A, se vuoi mantenere la promessa fatta, ora ci pagherai 300.000 dollari."

Cosa è successo? Qualcuno acquistò 1.341 chiavi Steam di Natural Selection 2 dal sito di Unknown Worlds con una carta di credito rubata. Quando il proprietario della carta di credito chiese di essere rimborsato, Unknown Worlds si trovò a dover pagare un balzello di 30.000 dollari e contestualmente fu costretta a chiudere il suo negozio per non rischiare altre truffe. Steam nel frattempo bloccò tutte le chiavi rubate, causando scontento fra quelli che le avevano acquistate da G2A (che ovviamente non li rimborsò).

Insomma, per Unknown Worlds ci fu non solo il danno economico, ma anche quello dovuto all'alienazione di alcuni potenziali acquirenti dei suoi giochi.

Unknown Worlds non è il primo studio che dimostra a G2A di aver subito un danno dalla vendita di chiavi nel suo negozio. Wube Software, gli sviluppatori di Factorio, hanno chiesto di essere rimborsati per lo stesso motivo. Nonostante le promesse, G2A ha risposto con grande lentezza agli sviluppatori, proponendo uno strumento di controllo sulle chiavi in vendita che sembra però fare più danni che altro agli sviluppatori indipendenti, tanto che finora solo in diciannove lo hanno adottato.