Con l'annuncio delle nuove piattaforme streaming in sviluppo presso Google e Microsoft, il tema del gaming fruito tramite cloud sta diventando sempre più d'attualità nell'industria videoludica.
Ciò nondimeno l'analista Mat Piscatella di NPD Group ha dichiarato di essere scettico verso la nuova tecnologia, a suo dire poco adattabile al medium videoludico.
"I contenuti video e la musica funzionano bene come medium in streaming, ma le sfide insite nel gaming renderanno sempre lo streaming un'esperienza meno soddisfacente, a meno che non esistano condizioni internet ideali. Questo non avviene negli Stati Uniti", osserva Piscatella in un recente post condiviso su Twitter.
"Lo streaming è un ottimo modo secondario di sperimentare contenuti, un bonus. Lo streaming permette alle persone di sperimentare i proprio titoli ovunque si trovino e include anche chi non possiede altre vie d'accesso. Il materiale non sarà meno costoso e l'esperienza non sarà migliore. Le console e i PC possono diventare degli hub, ma non se ne andranno".
Secondo Piscatella, un fattore importante sarà rappresentato dalla possibilità, per sviluppatori e publisher, di realizzare più denaro dai propri titoli, considerando che la diffusione andrà al di là delle console.
"Potrei pensare che chi vede lo streaming e basta nel futuro del gaming stia cercando di reclamare percentuali di royalty attualmente pagata sui contenuti acquistati attraverso gli store digitali, piuttosto che offrire un'esperienza migliore ai consumatori".
Come è stato annunciato negli ultimi giorni Project xCloud di Microsoft debutterà in beta il prossimo anno, mentre Project Stream di Google è già giocabile da pochi utenti selezionati negli Stati Uniti. Sony dispone già da qualche anno del servizio PlayStation Now.